di Liliana di Ponte
È possibile
pensare una città che non sia stretta fra l’urgenza di riparare i guasti
inferti all’ambiente e la difficoltà di porre dei limiti al consumo che un
inarrestabile sviluppo tecnologico vuole illimitato?
Se lo sono
chiesto le donne promotrici del convegno Microarchitetture
del quotidiano: sapere femminile e cura della città (Milano, 2008) e,
grazie anche all’accurato lavoro preparatorio svolto, hanno indicato alcune
possibili linee d’intervento. La ricchezza delle collaborazioni e del dibattito
sviluppati, è confluita nel libro Architetture
del desiderio (a cura di Bianca Bottero, Anna Di Salvo e Ida Faré), che
scrive una pagina fresca e nuova su un tema così complesso, con il contributo
di architette, ricercatrici, urbaniste, sociologhe, artiste, associazioni,
insegnanti, comitati di base (non mancano gli uomini), provenienti da diverse
realtà urbane italiane.
La
constatazione di quanto si siano impoverite, per benessere, bellezza e
funzionalità, le nostre città, ha fatto emergere il ruolo fondamentale
svolto dalle donne, nel farsi promotrici di azioni di contrasto ad una politica
del territorio sempre più lontana dalla vita dei cittadini. Gli interventi
contenuti nel libro dimostrano che sono possibili nuovi modelli interpretativi
dello spazio urbano, ispirati proprio da quella particolare sensibilità
femminile che sa tenere insieme e rafforzare, attraverso la pratica costante
delle relazioni, le esigenze della comunità con il benessere e la felicità dei
singoli.
Nel primo
capitolo, Vivere e abitare la città,
ci si interroga su come tutelare la bellezza e la salute dei centri abitati. Il
secondo, Pratiche che fanno la città,
documenta alcune iniziative di base intraprese per denunciare incurie, per
fermare progetti dannosi e indicare, con azioni concrete, le strade
percorribili di una riqualificazione partecipata dell’ambiente. In L’arte ci prende per mano, la bellezza e
la creatività hanno ispirato sperimentazioni volte a ridisegnare lo spazio
urbano. Il quarto capitolo, Progetti e
buone intenzioni, mette l’accento sulla riprogettazione degli spazi. Nel
quinto, Microarchitetture del quotidiano
– sapere femminile e cura della città, vengono rilanciate operativamente le
varie ramificazioni in cui il tema si è sviluppato.
Fra i molti
meriti di questo interessante libro, c’è l’emergere di un’Italia in cui tante
città e paesi, dal nord al sud, si raccontano e si confrontano, attraverso le
voci di chi s’impegna per renderle accoglienti e attente alla crescita di tutti
i cittadini.
Architetture del desiderio. A cura di Bianca Bottero, Anna Di Salvo, Ida Faré.
Napoli, Liguori, 2011. pp. 157. € 19.90.
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