Inaugurato
domenica 17 marzo il Museo del
Risorgimento di Lucca, riorganizzato, ristrutturato e riallestito secondo
un rinnovato progetto scientifico-didattico, permetterà a tutti noi di
recuperare un importante segmento della memoria cittadina e provinciale.
Quella
degli anni che precedettero e seguirono la formazione dello Stato nazionale
unitario; dei problemi, complessi, né piccoli né pochi, che la connotarono;
degli uomini e delle donne che seppero realizzare un’impresa - l’Italia una, libera e indipendente – che, ancora oggi, a tanti storici e studiosi appare
come una felice e fortunata miscela di passione e intelligenza, iniziativa
popolare dal basso e fattivo ruolo giocato dalle istituzioni.
Inaugurato
nella sua nuova veste di percorso culturale e didattico, proprio nella giornata
ad alta densità simbolica del 17 marzo, festa civile di recentissima
istituzione per celebrare l’anniversario dell’unità del Paese, il Museo del
Risorgimento di Lucca si propone come un’occasione permanente per ripensare in
quale misura la storia italiana possa ancora essere considerata serbatoio di
identità; qual è l’eredità che ci portiamo addosso; che cosa significa essere
italiani oggi e quale idea di Italia vogliamo avere per il futuro.
Insomma,
chi siamo stati e chi siamo; da dove veniamo e dove stiamo andando… Per
contribuire, anche noi, a elaborare risposte positive e condivise alla perenne
ricerca di senso, direzione e significato che sempre percorre e pervade in ogni
tempo, ogni tipo di società.
Un
impegno, questo, rivolto con particolare riguardo alle giovani generazioni,
che, da tanti segni, lasciano trapelare un preoccupante disorientamento di
fronte alle difficoltà di costruire un presente che appare sempre più
inabitabile.
A
loro, soprattutto, ma anche a tutti i Visitatori che si soffermeranno nelle sue
sale e di fronte alle sue vetrine, il Museo racconterà delle storie:
-
le innumerevoli vicende in esso racchiuse di personaggi Grandi, minori o
addirittura minimi, uomini e donne di ogni condizione sociale che conobbero
numerose sconfitte, rare ma decisive vittorie;
-
che segnarono il loro tempo con il gusto per l’avventura intellettuale e
politica;
-
che, con il loro agire, magari ancora oscuro ai contemporanei, seppero
prefigurare tempi, cieli e terre nuovi e una vita più libera e giusta, pacifica
e umana.
Una
“casa della memoria”, dunque. il Museo del Risorgimento di Lucca: ma non un
deposito di oggetti o di fatti inattuali e anacronistici, una memoria inerte.
Piuttosto, una sollecitazione affinché il passato entri in relazione con quanto
stiamo vivendo e serva da strumento interpretativo per il nostro presente.
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