09 gennaio 2014
"La vita agra" di Luciano Bianciardi
di Cosima di Tommaso
Che strano effetto fa finire di leggere questo romanzo in buona parte autobiografico, tutto intessuto – secondo me – di iperrealismo letterario. Romanzo degli anni ’60, che appare all’indomani del ‘’boom economico’’, irto di conseguenze umane e sociologiche.
Tutto, qui è reale, assolutamente reale, come il suo scopo iniziale di intellettuale emigrato a Milano, che è quello, di far saltare un grattacielo, per vendicare i minatori morti in un incidente causato dalla scarsa sicurezza sul lavoro.
Troppo, troppo reale e, rimanda istintivamente al nostro presente. Questa è l’ analisi minuziosa di Bianciardi, di tessitura quasi allucinatoria, iperreale appunto. Degna delle arti visive Pop Art: Warhol, Lichtenstein, Oldenburg.
[…]
‘’…i nostri dirigenti sono i colpevoli. Finché essi rimangono impuniti, tutti ne siamo complici. Parole sante.’’ Pag. 136,
Luciano Binciardi, ‘’La vita agra’’, Feltrinelli, 2013
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