15 maggio 2016

"Dolce madre, più non riesco a tessere la tela" di Saffo



Dolce madre, più non riesco a tessere la tela
amore mi ha preso d’un giovinetto
e la molle Afrodite.
                       Saffo

di Fortunata Romeo
                               Cito a memoria, così come riaffiora nel ricordo, questo frammento di Saffo. Ho cercato invano la traduzione che riporto e di cui non ricordo l’autore. Ho deciso i proporla comunque, perché nessun’altra versione di quelle da me trovate, ha la stessa chiarezza espressiva .
Da molti anni, dai tempi del Liceo, conservo nella memoria e ancor più nel mio cuore questi  brevi versi, che non finiscono mai di commuovermi per la loro delicatezza e forza.
La considero  ancora oggi nell’età  e nell’epoca del disincanto, dopo infinite letture  sulle cose d’amore, una delle più tenere poesie sull’innamoramento.

In questo frammento  è riconoscibile tutta la maestria di Saffo nel tratteggiare immagini indelebili.
In tinte  tenui e vibranti  qui la poetessa dipinge la magia del sorgere dell’amore nell’animo umano.
Il  verso, dolce madre,  già è verso d’amore, amore per la madre, intriso di nostalgia, perché sta per lasciare il posto al nuovo sentimento che la giovane fanciulla annuncia.

Cogliamo nei versi successivi l’essenza dell’amore nel suo nascere con l’impossibilità di proseguire nell’ordinario, nella vita quotidiana, non posso più tessere la tela, dice la fanciulla, amore che dis-trae, conduce altrove, che impedisce di restare fedeli a ciò che si era,  che richiede l’abbandono di abitudini care.
Amore mi ha preso, di un giovinetto , altre traduzioni dicono, soggiogato, domato
l’innamorato è preso, soggiace, non sceglie, vittima  compiacente e complice di un evento ineluttabile, la cui causa è divina... e la molle Afrodite….
L’aggiunta di una personalizzazione dell’amore nella figura della dea che lo incarna, suggerisce  senza necessità di altre parole, un’immagine di eccezionale bellezza e sensualità.
In una parola, nella dea, scorgiamo il carattere di amore.
E comprendiamo perché davvero continuare a tessere la tela non è più possibile, se l’amore ci ha presi.






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