31 gennaio 2013

"Racconto di un naufrago" di Gabriel Garcia Marquez




di Gianni Quilici

Un racconto lungo che  scorre via velocemente, travolge e assorbe narrativamente. Può piacere a chiunque: dai bambini delle elementari al più sofisticato dei lettori.

Storia vera raccontata a Gabriel Garcia Marquez, allora giornalista, da un marinaio, Luis Alexandro Velasco, che  era stato trovato moribondo su una spiaggia deserta, dopo essere stato per dieci giorni su una zattera alla deriva nel Mar dei Caraibi, in seguito al naufragio del cacciatorpediniere, del cui equipaggio faceva parte.
Grazie alla “spiccata tendenza all’arte del narrare, alla capacità di sintesi e a una spaventosa memoria” del giovane ragazzo, utilizzato come eroe in Columbia dalla dittatura militare e folcloristica del generale Gustavo Rojas Pinilla, Marquez ci restituisce una storia palpitante in uno scenario nitidamente visivo. Noi viviamo, con il protagonista, una miriade di situazioni: il mare calmo piatto e tempestoso, il sole torrido e il vento gelido, la fame e la sete più atroci, le allucinazioni e la presenza terrorizzante di pescicani, l’oscurità e la perdita di ogni orientamento, il corpo coperto di bolle e di piaghe sanguinolente con le spalle e le braccia scottate…

Un linguaggio fluente e stringato, rapido e cinematografico, tutto azione, dove l’azione –questo è il punto di forza del racconto- è sostenuta psicologicamente da una ricchissima analisi dei mutevoli cambiamenti di stato d’animo del protagonista, nella sua lotta per la sopravvivenza, continuamente sospeso tra vita e morte. Il timbro di voce dell’io narrante emerge, quindi, limpido e vero da chi, trovandosi a vivere in una situazione così estrema, non può che essere autentico, privo di qualsiasi ambiguità, unicamente proteso verso l’esistenza.

Gabriel Garcia Marquez. Racconto di un naufrago. Traduzione di Ignazio Delogu. Editore Riuniti.

La storia del romanzo
“Racconto di un naufrago” raccoglie le quattordici puntate di una storia raccontata da Luis Alejandro Velasco a Gabriel García Márquez e pubblicata nel 1955 sul quotidiano colombiano “El Espectador”, per il quale lo scrittore lavorava come giornalista. La storia rivelava alcune scottanti verità. In particolar modo, emergeva che su un cacciatorpediniere non poteva esserci un carico di elettrodomestici come quello descritto dal naufrago, e che, di conseguenza, questi venivano trasportati in Colombia di contrabbando. All'epoca la Colombia era sotto la dittatura di Gustavo Rojas Pinilla, e il regime fece chiudere il giornale. In seguito a questi avvenimenti, Luis Alejandro Velasco fu completamente abbandonato dal governo e dimenticato da tutti. Tutto ciò non è descritto nel racconto del naufrago, ma nell'introduzione al romanzo del 1970 di Gabriel García Márquez. (da Wikipedia)

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