03 dicembre 2013

" The Places We live" mostra fotografica di Jonas Bendiksen:




di Gianni Quilici

Jonas Bendiksen è un giovane fotografo norvegese, legato alla agenzia Magnum, che lavora su dei progetti. “The places we love” è uno di questi. Esso nasce da un dato innanzitutto statistico: più di un miliardo di uomini e donne vivono in baraccopoli e favelas in continuo aumento, concentrate soprattutto ai margini delle grandi città. Da qui la spinta a sperimentare con i propri occhi in quali condizioni vivono: condizioni economiche, sanitarie, sociali.

  Bendiksen ha scelto le bindovilles di quattro metropoli: Mumbai in India, Jakarta in Indonesia, Nairobi in Kenia, Caracas in Venezuela. In The places we live sono presenti, volendo schematizzare, tre tipologie di scatti: un quadro d’insieme nel brulichìo in cui le baracche si mescolano ai grattacieli; un campo medio che coglie il rapporto tra i corpi e il contesto ambientale fatiscente in cui vivono; ed infine gli interni di famiglia con persone  in posa tra l’arredamento e oggetti vari, che li circondano e che, in qualche misura, li scoprono.

Prendiamo una delle foto, che meglio può sintetizzare l’intera mostra. Questa che vediamo scattata in India, a Mumbai. Una bambina, a piedi scalzi, al centro dell’immagine cammina lungo la conduttura dell’acqua. Intorno, in un caos di sacchi,  stracci, rifiuti, le baracche fragilissime di legno, di stoffa, di lamiere accatastate l’una addosso all’altra. Segni di miseria o di povertà, di degrado ambientale, di abbandono del “pubblico”. Però, guardando i giovani presenti, si respira quella normalità, che ritroviamo in quasi tutte le famiglie, che diviene decoro pieno di colori ( Nairobi), o si intravedono  segnali di una occidentalizzazione in corso (Jakarta, Caracas) con i condizionamenti che essi comportano. Osserva lo stesso Bendiksen:
Ma quello che davvero mi ha spinto ad ampliare il progetto è  che sono rimasto sopraffatto dalla normalità di questi posti. Tra i cumuli di spazzatura vedi persone ordinarie che vivono vite normali, alle prese con i problemi delle persone qualunque in qualsiasi altro posto. Aiutano i figli a fare i compiti, tentano di sbarcare il lunario, di tenere unita la loro famiglia”.

In queste foto c’è quindi un intento sociologico molto evidente: rappresentare visivamente una condizione che appartiene ad una parte considerevole del Pianeta, ma anche scattare immagini che vadano, e per alcune accade, oltre la testimonianza.


JONAS BENDIKSEN

Jonas Bendiksen è nato in Norvegia nel 1977. Ha cominciato la sua carriera a 19 anni come tirocinante negli uffici di Magnum a Londra, prima di trasferirsi in Russia per perseguire la propria carriera come fotogiornalista. Durante i sette anni trascorsi là, Bendiksen ha fotografato storie dalle perifierie dell' ex Unione Sovietica, un progetto che è stato pubblicato in un libro sorprendente   Satellites (2006).

Il suo lavoro si focalizza spesso sulle comunità isolate e sulle enclavi. Nel 2005 ha cominciato a lavorare su The Places We Live, un progetto sulla crescita delle slum in tutto il mondo, progetto che combina fotografia, video e registrazioni audio per creare installazioni tridimensionali.

Ha ricevuto numerosi premi tra i quali l'Infinity Award dall'International Center of Photography nel 2003. Tra i suoi clienti il National Geographic, Geo, Newsweek, il Sunday Times Magazine, Independent on Sunday Review e il Rockfeller Foundation.

da " Lo schermo.it
           
 Jonas Bendiksen. The Places We live. Promossa da Photo Lux Festival.


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