di Luciano Luciani
Da molti anni, e a pieno titolo, cittadina emerita,
della Repubblica delle Lettere, Marisa Cecchetti si è ritagliata un spazio di
tutto rispetto in virtù di una cifra stilistica personalissima, quella del racconto
lirico, modulato con abilità, sensibilità e competenza in prosa e in versi. Come
accade per Nonostante la rosa, il suo
ultimo lavoro poetico: 31 testi in versi liberi, organizzati in strofe di
lunghezza diversa terzine, quartine, sestine, ottave, tutti governati da un io
narrante che più spesso in prima, a volte in terza persona, incontra luci,
colori, rumori, suoni, melodie, sensazioni olfattive...
Poesie dei sensi, dunque, gestita con misura, con
sapiente discrezione: il tono è meditativo, sostenuto, ma senza mai eccedere
nel sermone, nella predica didascalica anche quando i contenuti sfiorano,
toccano il tema del non facile rapporto con l’Altro, a cui si deve sempre
umanissima solidarietà, accogliente condivisione, mitezza.
L’arredo dei testi di Marisa, in questa raccolta
come in altre, è fatto di vita quotidiana: occasioni, situazioni, circostanze,
oggetti dell’esistenza di ogni giorno e di tutti noi trasfigurati liricamente e
organizzati, non di rado, secondo il modo del contrasto. La contrapposizione che
vede i dati naturali – le piante, i fiori, gli insetti, i piccoli animali – resistere
alla contemporaneità – espressa di solito con elementi urbani – l’aeroporto, le
antenne TV, il traffico automobilistico... – adeguarsi, adattarsi e, se del
caso, anche prendersi significative rivincite.
Per Marisa, per sua ammissione esplicita, tutto è
poesia: però la modernità, con i suoi rituali insensati e fine a se stessi,
rischia di disumanizzarci. Ci può riscattare, allora, solo un tenero, istintivo
gesto d’amore familiare e restituirci uno “zig zag” di luce, oppure un odore
caldo di cibo cucinato: elementi vitali che aiutano ad allontanare l’immagine e
il pensiero della morte... Che, pure, si insinua, nella parte finale della raccolta
attraverso la memoria di un fratello scomparso o dei genitori che non ci sono
più.
Una vicenda, quella dei fine dei propri cari,
rielaborata poeticamente da Marisa in chiave elegiaca: nessun eccesso tragico;
ogni tensione drammatica nei versi è rivolta a cogliere e valorizzare quanto c’è
ancora di vitale in quel ricordo. Parole, sorrisi, una pianta d’olivo che dà
ancora frutti: un padre/vento odoroso… È piena, densa, intrisa di vita la
poesia di Marisa Cecchetti: una vita modesta ma tenace; semplice ma resistente;
fragile e insidiata continuamente, ma proprio per questo preziosa, da
difendere, da tutelare, da soccorrere.
La poesia e le sue armi, fatte di parole e versi,
proprio a questo servono; e Marisa le sa usare con proprietà, competenza
poetica, sensibilità letteraria e un’umanità piena, calda, intensa.
Marisa Cecchetti. Nonostante la rosa. LietoColle. 2009.
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