14 settembre 2025

" Un giorno tutti diranno di essere stati contro" di Omar El Akkad

 

 


di Giulietta Isola

"Un giorno, quando sarà sicuro, quando non ci sarà alcun rischio personale nel chiamare le cose con il loro nome, quando sarà troppo tardi per ritenere qualcuno responsabile, tutti diranno di essere stati contro...".

       Omar El Akkad è uno scrittore di origine egiziana residente da molti anni negli Stati Uniti. Questo libro è dedicato a noi che da ottobre 2023 siamo qui fermi ad assistere al genocidio dei Palestinesi, le sue pagine affilatissime ci propongono un insolito punto di vista, infatti non parlano di Israele e Hamas, ma parlano di noi che continuiamo a auto-ingannarci per proteggerci dalle nostre responsabilità anche adesso di fronte a questo evento inedito per gravità e proporzioni. 

        La morte crudele e dilaniante di migliaia di civili , la fame usata come strumento di sterminio, le città rase al suolo sembrano essere “un danno collaterale” di fronte ad una causa ben più rilevante per noi occidentali che crediamo di essere portatori di civiltà, democrazia, diritti, promesse di libertà solo fino a quando, per onorare tutte queste belle cose, non è necessario compromettere i nostri interessi personali e collettivi. 

        Omar El Akkad conosce e osserva tutto con il rigore morale del giornalista e, come in un flusso di coscienza, ci sottopone, assieme alle immagini orrende che arrivano da Gaza, le sue riflessioni di uomo arabo e di essere umano davanti a quello spettacolo indicibile. 

        “L’impero” è in azione, l’Europa e gli Stati Uniti hanno perpetrato una disumanizzazione e spersonalizzazione lunga di secoli verso i Palestinesi giudicati meno dignitosi di altre popolazioni, quel mondo dei potenti ha reso nemici gli arabi, sacrificabili, abietti, barbari, terroristi. Davanti al loro sacrificio si fa spallucce con la naturalezza delle cose del mondo, ci si comporta come si fa con le mosche o i topi : li si scaccia. 

       Non trovo parole adeguate a spiegare la barbarie, di fronte al numero infinito di esseri umani uccisi e mutilati, di orfani , di senza tetto, senza scuole, senza ospedali, sono ossessionata dalle urla sotto le macerie, dai neonati condannati a morire di fame e dai cadaveri lasciati in pasto ad avvoltoi e cani. 

        Noi oppressori abbiamo grosse responsabilità, dobbiamo metterci in discussione e guardare con orrore alle parole che sono state spese per rassicurarci e mantenere i nostri privilegi : “il diritto alla difesa”, “l’unica democrazia del Medio Oriente”, “e allora il 7 ottobre”, sono parole che negano il contesto e la storia di un popolo invisibile, sacrificabile, schiacciato ai margini dell’umanità da decenni di occupazione e umiliazione. 

        Il genocidio in atto del popolo palestinese rappresenta un punto di non ritorno per l'Occidente ed è il ritratto spietato della nostra ipocrisia, stiamo sottoscrivendo il certificato di morte di un’illusione, milioni di persone in tutto il mondo non credono più alle promesse democratiche occidentali di "libertà e giustizia per tutti". 

       Ho ascoltato Omar a Mantova, mi ha molto emozionato il suo discorso, la sua chiara presa di posizione, il suo disgusto e la sua rabbia nel guardare il leader della nazione più potente della terra avallare e finanziare un genocidio. 

      “Un giorno non sarà più possibile distogliere lo sguardo. Ci saranno persone che ogni volta che sentiranno un politico professare la supremazia del diritto internazionale, dei diritti umani, dell’uguaglianza per tutti, udranno solo le urla sotto le macerie… Così come è sempre possibile distogliere lo sguardo, è sempre possibile smettere di farlo… Dobbiamo costruire qualcosa di diverso, oppure correre verso il precipizio… Anche gli atti più piccoli sono importanti.” 

       Leggere questo resoconto di una fine dovrebbe renderci consapevoli di essere giunti a un punto di rottura dopo il quale si dovrebbe definire, se possibile, una nuova identità per l’Occidente che ad oggi non ha lo scopo di opporsi al male o far rispettare il diritto, ma quello di mantenere il potere esistente. Da qui si dovrà ripartire con un macigno sul cuore.

UN GIORNO TUTTI DIRANNO DI ESSERE STATI CONTRO di OMAR EL AKKAD FELTRINELLI GRAMMA

 

Nessun commento: