22 dicembre 2025

"Ombe sull'Hudson" di Isaac Bashevis Singer

 


di Giulietta Isola

"Perché Dio–se esiste un Dio–aveva bisogno che sei milioni di ebrei venissero annientati fra atroci tormenti? Era necessario bruciare i bambini? Forse gli adulti avevano peccato, oppure Dio voleva metterli alla prova. Ma i neonati cui gli ufficiali tedeschi fracassavano la testa? E quelli lasciati morire di fame? E i padri costretti a scavare la fossa per sé e per i figli, mentre i nazisti se ne stavano lì a guardare come se si trattasse di un colossale scherzo? Che bisogno aveva Dio di tutto questo? “

Ombre sull’Hudson è un'opera maestosa, complessa, avvincente, penetrante che già dal titolo illustra al meglio l’oscurità della Shoah che persiste dentro le tragicomiche vicende di Grein, il protagonista da operetta che passa da una donna all’altra senza cavare un ragno dal buco. 

Ambientato nella New York degli anni '40, comincia con una cena ospitata da Boris Makaver, un ebreo polacco rifugiato, profondamente religioso ,che ha fatto fortuna negli Stati Uniti .Tra gli ospiti c’è Hertz Grein, un uomo tormentato dalla sua sete carnale, dal richiamo di un'osservanza religiosa a cui proprio non riesce a sottomettersi, e dalle sue relazioni con tre donne: la moglie Leah, l'amante di lunga data Esther e la giovane Anna, vitalissima figlia di Makaver. 

A far da contorno una comunità originaria di piccoli villaggi dell’Est Europa ancorata alle tradizioni religiose ortodosse e lo scontro con la modernità laica di New York e le passioni e le tentazioni individuali è inevitabile. Sono tutti sopravvissuti all'immensa tragedia dell’Olocausto che , fra i tanti drammi personali e famigliari, sono incapaci di comprendere e assimilare l’enormità della malvagità umana, arrivano persino a dubitare dell’esistenza di Dio e la sua bontà. La Seconda Guerra Mondiale è finita da pochi anni, la presenza dell'Olocausto è quasi ossessiva, un'ombra che aleggia su ogni pagina, una ferita aperta che non può essere ignorata, un grido di disperazione e di ricerca di senso da parte di una comunità superstite ancora sconvolta dalla tragedia. 

Ma Ombre sullo Hudson non è solo un romanzo sull'Olocausto. Singer, attraverso i suoi personaggi complessi e autentici, ci parla anche della natura umana, della lotta per la sopravvivenza, dell'ambizione e dell'amore, la sua New York è descritta in maniera vivida e poetica. I personaggi sono tratteggiati minuziosamente ognuno con il proprio tormento, le proprie ossessioni, desideri e rimorsi, personaggi che ci diventano famigliari e poi indimenticabili. 

Ma la vera forza di questo magnifico romanzo sono le riflessioni etiche ,le domande sulla fede, sull'identità e sulla moralità affrontate con grande profondità, questo romanzo è anche un inno alla vitalità della letteratura ebraica della diaspora. Singer è un uomo intriso di cultura ebraica, caustico, penetrante, sottile, divertente e qui dimostra la forza dirompente del mondo yiddish dell'emigrato occidentale; dimostra la stoffa, il genio, il caratteraccio e l’ instabilità emotiva e l’'enorme baratro dentro, figlio dell'Olocausto, dimostra la dirompente resilienza di un popolo che ha attraversato i secoli e i massacri conservando la propria identità. "Oggi gli ebrei sono l’unico popolo che, scacciato dalla propria terra da duemila anni, non ha perso l’identità, la religione, la lingua.” 

Ombre sull’ Hudson è un classico senza tempo da leggere per le tematiche universali e la prosa intensa che scintilla e lascia senza fiato, è una lettura essenziale per chiunque sia interessato alla letteratura ebraica, alla storia dell'Olocausto, o semplicemente alla complessità della natura umana. Lo sguardo lucido di Singer carico di compassione mi fanno ritenere questo romanzo uno dei capolavori del secondo Novecento .

OMBRE SULL’HUDSON di ISAAC BASHEVIS SINGER ADELPHI EDITORE