05 ottobre 2011

"WAM La vita e il tempo di Wolfgang Amadeus Mozart" di Piero Melograni

di Maddalena Ferrari


Scartabellando fra i libri a metà prezzo, sezione musica, in vari remainder, mi sono più volte imbattuta in un titolo in parte singolare: WAM-La vita e il tempo di Wolfgang Amadeus Mozart di Piero Melograni. Bella rilegatura, sovracopertina suddivisa orizzontalmente in una parte nera, in basso, ed in una bianca, in alto; sul nero, la scritta bianca in corsivo WAM; sul bianco, silhouette di personaggi d'opera, precisamente de “Le nozze di Figaro”.

Pur essendo un'adoratrice, mi si passi il termine, del musicista, non mi sono mai decisa non solo a comprarlo, ma nemmeno a sfogliarlo. L'autore, uno storico più che un musicologo, non mi dava sufficienti stimoli; e poi, quanti libri ho su Mozart...!

Finché un giorno, in una libreria di Bologna, trovandomelo di nuovo davanti agli occhi, mi mi sono chiesta: perché no? L'ho sfilato dallo scaffale e mi sono messa a leggiucchiare qualche pagina: innanzitutto la prefazione, “Perché WAM”, dove lo scrittore spiega la scelta del titolo e afferma che “Mozart fu grande anche perché sapeva divertirsi. Possedeva in sé tutti gli stati d'animo che la musica è in grado di esprimere (...)”. E poi, confutando la superficialità del cliché del genio che crea di getto, sottolinea l'applicazione, la fatica, lo studio e l'impegno profusi dal musicista fin dalla più tenera età, per poter arrivare a comporre velocemente e ad improvvisare fantasiosamente; ne mette in risalto la capacità di sentire la musica prima di scriverla, l'eccezionale memoria.

Successivamente ho dato una scorsa ad alcune delle ultime pagine, il “Congedo” e qui Melograni traccia l'itinerario della scrittura del libro, dall'idea di Antonella Laterza di chiedergli una breve storia della vita di Mozart destinata ai ragazzi, alla decisione di scrivere qualcosa di più ampio e complesso. Inoltre l'autore, sempre in questa sezione, fa una lucida dichiarazione del suo amore per Mozart, che ha anch'esso una storia...

Mi sono convinta e l'ho comprato.

Il testo ha la struttura ed il piglio narrativo, con momenti di vera e propria suspense, di un romanzo. Il romanzo di Mozart. Non romanzato, però. Melograni è attento a ricostruire, come recita il titolo, la vita e il tempo del musicista, attenendosi soprattutto alle fonti, cioè le lettere che i membri della famiglia Mozart scrissero, in gran parte il carteggio fra Leopold e il figlio, ed altri documenti certi; inoltre egli utilizza testi di biografi e saggisti, quali Abert, Carli-Ballola e Parenti, Einstein, Frullini, Hildesheimer, Kierkegaard, Mila, Paumgartner, Solomon, procedendo a rapidi confronti ed interpretazioni personali, che non appesantiscono la narrazione e segnano dei punti di sintesi nel processo di acquisizione delle conoscenze.

Il percorso narrativo ci introduce nella storia di un'epoca, nel suo contesto sociale ed economico, nella sua vita materiale, resa quasi tangibile.

In questa congerie si muove il Genio e, con lui, si muovono le persone con cui egli ebbe relazione.

Vediamo profilarsi con nettezza soprattutto i rapporti contrastanti e contraddittori con il padre Leopold, che coltiva e protegge il portentoso figliolo, lo lega a sé, lo sfrutta e se lo vede poi sfuggire di mano; il legame affettivo con la sorella, che, più grande di lui, è destinata a essere relegata sempre più in ombra ed è invidiosa del fratello; il vincolo matrimoniale con Constanze, con i suoi trasporti erotici, i suoi alti e bassi, le gelosie e i tradimenti reciproci; e poi gli amici, le figure di alto bordo, i personaggi politici.

Respiriamo quasi fisicamente l'atmosfera del tempo: il caldo, ma soprattutto il freddo, il gelo delle stanze in affitto il buio e i disagi della scarsa illuminazione; il cibo e le bevande, l'acqua inquinata della Senna a Parigi; la medicina, le diagnosi e le cure approssimative: tutto si tocca per così dire con mano.

Soprattutto sono tangibili i rapporti economici e di classe. Mozart, orgoglioso, addirittura superbo, per sua stessa ammissione, quando percepisce di non ricevere la stima che merita, non ha timore per nessuno; e, anche se Melograni lo considera ideologicamente un moderato, seguace della Massoneria senza profonde convinzioni ( ma c' è chi non la pensa così: fra gli altri, Lidia Bramani nel saggio “Mozart massone e rivoluzionario”), rileva che egli non amava i nobili e i potenti; solo che cercava di infrangere individualmente le barriere sociali, in una battaglia personale, non politica.

Consistenti appaiono poi i flussi di denaro, che circolano prima attraverso Mozart e vanno a finire nelle tasche del padre ( il quale pare abbia fatto una fortuna grazie al figlio, senza ricompensarlo adeguatamente ), e poi nella mani dello stesso Wolfgang, che però non seppe amministrarli granché bene.

Il nodo centrale dei rapporti socioeconomici è posto dallo scrittore in una questione, che emerge nell'episodio da lui raccontato nel prologo, che,oltre a farci entrare subito in medias res, senza alcun preambolo, costituisce un assaggio dello stile che presiede alla scrittura di tutto il libro: piglio narrativo deciso e accattivante, interazione e sintesi tra racconto biografico e ricostruzione storica, problematizzazione di alcuni punti, interpretazione ragionata con riferimento alle fonti.

L'episodio di cui qui si parla è l'esibizione al clavicembalo di Wolfgang, a nove anni, e della sorella Nannerl, a quattordici, organizzata dal padre nel luglio del 1765 in una taverna di Londra: un concerto a pagamento, con biglietti a prezzi stracciati, rivolto alla piccola borghesia.

Secondo Melograni il fatto è significativo per due aspetti: prima di tutto, perché segna il momento finale del “bambino prodigio”, che da allora in poi non potrà più essere esibito come tale, per l'età raggiunta; in secondo luogo, perché attesta l'importanza che il mercato dei consumatori assunse per Mozart, cosa che probabilmente nocque al compositore in futuro nei confronti dei potenti, impedendogli di trovare il tanto desiderato posto a corte.

Il nuovo profilo di libero artista che si andava delineando non sarebbe stata una scelta di Mozart, il quale, a detta dello scrittore, che si rifà comunque ai pareri espressi da Elias e da Buscaroli, subì il mercato più che cercarlo. Melograni aggiunge però che il musicista seppe adattarvisi benissimo, cercando il giusto equilibrio fra tradizione e innovazione, genialità, soluzioni avanguardistiche e bisogno di non turbare il pubblico.

I rapporti complessi fra il percorso personale di Mozart, in cui la “rottura” con il padre ha un grande rilievo, e la situazione sociale del tempo vengono acutamente analizzati nel paragrafo “Mozart e il mercato”, alla fine del capitolo “La conquista della libertà”. E illuminanti sono altri paragrafi tematici inseriti negli ultimi capitoli.

Non convince invece il modo in cui l'autore tratta della malattia, morte e sepoltura del compositore, che appare poco articolato e piuttosto sbrigativo. E nemmeno il drastico giudizio sul Requiem, composizione quasi del tutto spuria, secondo Melograni, che non tiene forse nella dovuta considerazione i valori di novità messi in rilievo, pur con contraddizioni, da altri studiosi.

L'autore non si addentra nell'analisi musicale delle creazioni mozartiane, lascia il giudizio ai musicologi; fa tuttavia notare come il talento e il coraggio del compositore gli permettessero di andare oltre gli schemi (non solo musicali) dell' epoca e come la sua musica fosse geniale e fantasiosa e possedesse vitalità ed energia; e ricorda che perfino Schönberg volle riconoscere il suo debito nei confronti di Mozart.

Il teatro è poi affrontato con qualche disomogeneità e con una lettura troppo sbilanciata verso il contenuto ideologico, mentre il valore musicale sembra dato per scontato; e risulta un po' strano che l'ambivalenza, che Melograni rileva giustamente come uno dei tratti caratteristici della musica di Mozart, a proposito del “Don Giovanni” sia messa in relazione esclusivamente con le vicende dei personaggi.

E tuttavia è un libro accattivante, nella narrazione e nella ricerca storica, crea tensione e senza ostentazione dà informazioni preziose, che aiutano a penetrare nel mistero Mozart, un luogo molto esplorato, ma forse inesauribile.


Piero Melograni. WAM. La vita e il tempo di Wolfgang Amadeus Mozart. Editore Laterza. Euro 20.00






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