di Gianni Quilici
a volte una recensione
può essere sintetizzata,
in quattro 
righe.
Quando leggo spesso sottolineo.
Desiderio di trattenere. Di 
riempirmi
ed in fondo anche di 
trasfigurarmi.
Zorro l'ho abbastanza 
sottolineato.
Ma non sono stato conquistato 
dall'insieme.
Solo i giri di frase, la forza 
di similitudini,
la scrittura insomma, mi hanno 
interessato.
Ma non mi ha convinto la 
struttura,
che mi è sembrata 
abile,
ma artificiale.
L'abilità nel sublimare una 
vicenda,
dove all'io 
narrante, Zorro,
che ha scelto per 
disperazione la deriva sociale,
si sostituisce la 
scrittrice.
Abilità narrativa e buone intenzioni... 
false.
marzo 2005 
da Zorro
"Le azzurrone sono tutte suorine 
giovani, 
svolazzanti, 
straniere.
 Io poi c'ho un debole per 
la donna poco lavorata, 
e un paio di queste 
azzurrone,
 almeno una, Bernadette, 
scusate la 
bestemmia,
 me la slurperei da cima a 
fondo, 
dalla scuffia al sandalo 
francescano".
                             
Margaret Mazzantini
Margaret Mazzantini. Zorro. Mondadori

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