25 settembre 2013

"Corrado Formigli e Riccardo Iacona" di Maddalena Ferrari



Due modi diversi
 di fare giornalismo

Lunedì 16 settembre , poco dopo le 21, La7 manda in onda “Piazza pulita” di Corrado Formigli; è la seconda puntata di questa stagione e in quella precedente il tema era stato “Nessuno mi può giudicare”, naturalmente sulla condanna definitiva di Berlusconi e sulla sua futura sorte in seguito a quanto deciderà la giunta per le elezioni al senato. E stasera qual è l’argomento? “Il cavaliere nel bunker”: chi può andarlo a trovare? I falchi? Le colombe? I familiari? Le olgettine? I bene informati dicono...E avanti con il dibattito.

E’ davvero insopportabile che in una fase così complessa e confusa dal punto di vista politico, per non parlare della difficile situazione economica, si parta sempre e comunque dal gossip, mettendo in primo piano, magari anche parlandone male, chi è stato ed è massimo responsabile di una deformazione personalistica e leaderistica della cosa pubblica. Si vuole fare “piazza pulita” : da chi e da che cosa? E come? Aleggia lo spirito di Grillo, che non per niente ha continuato ad apparire nella trasmissione molte volte come un protagonista alternativo, positivo

In contemporanea, su Rai3, si svolge “Presa diretta” di Riccardo Iacona, e siamo in tutto un altro ordine di idee e di giornalismo. E’ il racconto di un viaggio in pullman dalla Sicilia alla Germania o al Belgio: persone di diverse età partono alle prime luci dell’alba da paesi e città, dove l’automezzo le raccoglie, per emigrare.

E’ un’emigrazione di gruppo. Iacona parla con loro, le incoraggia come un amico e al tempo stesso ci fa toccare gli elementi concreti del viaggio: volti, corpi, oggetti, ma anche le ore che passano, il paesaggio vecchio che si lascia e quelli nuovi che si incontrano. 
 I luoghi di destinazione sono per questa gente una speranza, ma per chi è già lì da qualche tempo si sono rivelati più civili e solidali della terra d’origine: l’integrazione non è un miraggio.
E  intanto in Sicilia paesi e cittadine si spopolano, offrendo un quadro desolante.

Formigli e Iacona provengono entrambi dalla scuola di giornalismo “di lotta” di Santoro. Con esiti opposti: il primo si accoda ai sensazionalismi da prima pagina e alla routine dei dibattiti noiosissimi fra ospiti di diverse tendenze; il secondo fa entrare lo spettatore nella realtà dei problemi, conducendolo alla riflessione ed alla presa di coscienza di una società in movimento e in trasformazione, oltretutto con una capacità narrativa accattivante.    

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