01 aprile 2009

"Serena Dandini" di Gianni Quilici





Serena Dandini: mi piace e non mi piace.

E' brava come presentatrice, perché è capace di fare spettacolo recitando la parte, cioè, di chi vuole fare spettacolo.
Esempio? Pensate a quel “buonasera”, che grida ogni volta salutando il pubblico. C'è dentro una doppia chiave: un calore verso il pubblico, ma (un po') esagerato, da diventare parodistico, quindi ironico.

Questa ironia la esercita pure quando fa da spalla ai comici. Ed è bravissima quando il comico “funziona”. Pensate ai duetti con Corrado Guzzanti. Geniale lui, ma brava pure lei a fare da contraddittorio.

Quando però i comici non funzionano, perché diventano farseschi e ripetitivi nella farsa, anche lei diventa partecipe di quel livello superficiale, banale, spesso propagandistico.
Si potrebbe obiettare: è inevitabile! E' il comico che deve funzionare!

Solo che questa zona di superficialità la ritrovo nelle interviste a amiche-amici del mondo dello spettacolo, con cui, forse per confidenza, la Dandini è portata facilmente a ciarlare; oppure quando incontra nel suo divano ospiti “timidi”. Succede allora che prende il sopravvento, ascolta poco, interrompe molto.