22 aprile 2020

"Lo strano silenzio di questi giorni amplifica" di Maurizio Della Nave


             
foto di Gianni Quilici
 

                 Stamattina dal terrazzo si sente la campagna lentamente fiorire. Quasi davanti a me due tortore volano veloci giocando. Si notano sempre più insetti di nuovo affaccendati tra una pianta e l’altra. Una delle gatte esplora le differenze del giardino tra ieri ed oggi, l’altra si gode il sole sugli scalini. Una coccinella sul muro, una lenta fila di formiche, due o tre cornacchie dall’alto di un albero, un piccolo ragno sulla sua tela, uccellini zigzàgano nel cielo, una farfalla bianca…

                Lo strano silenzio di questi giorni amplifica i discorsi degli uccelli e la leggera brezza tra le foglie.

               Gli strani pensieri di questi giorni amplificano i colori della campagna. Amplificano la bellezza di ciò che posso sentire di ciò che posso vedere di ciò che sempre è stato attorno a me troppo spesso oscurato dalle impalpabili ma dense tende della quotidianità vissuta di corsa all’ultimo respiro.

              Lo strano trascorrere del tempo di questi giorni amplifica la voglia di creare di progettare di dar vita a belle idee e bei desideri. Di ri-costruire diversamente molte cose fino a pochi giorni fa garbatamente accettate per nutrire quel famelico caotico coacèrvo di compromessi imposto in cambio d’una sopravvivenza affaticata ed incolore.

             Lo strano isolamento di questi giorni amplifica quell’energia da troppo tempo respinta e soffocata nelle stanze intossicate dalla violenta economia globale senza senso e senza speranza. Amplifica quell’immaginare forti decise appassionate colorate pennellate per ridisegnare un’esistenza piena di umanità condivisa, lungo la nostra meravigliosa comune strada tra l’arrivo e la partenza.

           Lo strano dirompente mutare di questi giorni amplifica una sensazione nel contempo terrificante e liberatoria di irreversibile cambiamento. Di ri-nascita. Di riconquista dei sensi delle emozioni, del ragionamento, del pensiero logico, della natura, dell’essere noi stessi assieme a tutti gli altri, senza molti di quei compromessi maledettamente intrinseci a quell’arrancàre tra falsi valori e tradimenti di comodo che fino a pochi giorni fa ci rendeva accondiscendenti sùccubi d’un insaziabile mòloch posto ad emblema della nostra presunta paradossale immortalità.

          Lo strano fluire della ragione, in questa mattina di marzo, m’amplifica fortemente la convinzione d’esser testimone, assieme a tutti gli altri esseri umani di questo maltrattato pianeta, di un lunghissimo momento d’enorme entità da noi stessi seminato e coltivato per lungo tempo. Un momento che ha nella sua essenza il movimento, l’impulso, la dinamica temporale, che vogliono portare obbligatoriamente altrove.

         Lo strano silenzio di questi giorni amplifica il desiderio, la volontà, la speranza, la improcrastinàbile necessità di uno spostamento globale verso maggior percezione del mondo, maggior consapevolezza della nostra esistenza, maggior valutazione dell’esser tutti mutuamente vincolati, dopo aver attraversato questo nuovo straordinario momento di crescita e di trasformazione.

        Molte cose diverse devono esserci nel prossimo futuro, molte cose devono inesorabilmente cambiare. Altrimenti tutto ciò che sta accadendo si riduce ad una insostenibile inutilità tra le braccia della più agghiacciante mostruosa mondiale umana idiozìa. Altrimenti forse semplicemente non ci meritiamo di continuare l’essere umano.

       La campagna, i fiori, le piante, Le tortore, gli insetti, le gatte, la coccinella, le formiche, le cornacchie, il ragno, gli uccellini, la farfalla, le foglie, tutti gli altri esseri viventi, il pianeta, forse non se ne accorgerebbero neppùre e continuerebbero modestamente naturalmente il loro meraviglioso viaggio attraverso i loro arrivi e le loro partenze, istintivamente godendo per un àttimo del pianeta e della loro breve intensa esistenza, permeàti da questo incomparabile mondo che solo e soltanto noi abbiamo torturato continuativamente fino ad oggi…

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