08 gennaio 2013

, “Il libro dei brevi amori eterni” di Andrei Makine

di Mirta Vignatti

Devo la segnalazione di questo libro ad un'attenta lettrice di un gruppo di lettura, e mai consiglio di un autore da leggere fu più opportuno.
 In questi brevi ma intensissimi 8 racconti collegati tra loro, trova voce la figura di colui che in tempi relativamente recenti, nella ex-Urss, sarebbe stato definito un contro-rivoluzionario o quanto meno un dissidente in odore di Gulag. Ma non c'è livore nella ricostruzione della memoria, nelle riflessioni e nei giudizi dell'alter ego di questo autore, che da tempo vive in Francia ed in francese scrive. C'è piuttosto un'amarezza di fondo -e a volte ironia- che pervadono le descrizioni delle parate di regime, le feste del I° maggio, la propaganda, i grandi ritratti del Presidente di turno innalzati ovunque (godibilissime le pagine in cui si racconta del grande cartellone in compensato raffigurante un accigliato, gonfio e cespuglioso Breznev, fatto oggetto di furtivi e rischiosi lanci di ortaggi dai vagoni di un treno che passa lì vicino).
 Makine comunque non ci propone soltanto le sue considerazioni politiche; gli aspetti della storia minore dell'Unione Sovietica di quegli anni si intrecciano con la storia personale del narratore, e acquisiscono toni di delicata leggerezza e rimpianto quando vengono ricordati i primi amori e i primi dolorosi lutti.  La scrittura in questi racconti si fa poetica e riesce a far percepire in profondità al lettore le sensazioni, i turbamenti, le ansie e i rimpianti vissuti dal protagonista. 
Insomma, un libro che si legge con piacevole sorpresa e che aiuta -nella parte più propriamente politica- a capire il reale livello di grettezza e di idiozia che, ora come allora, caratterizzano i regimi totalitari di ogni latitudine. Sono già in attesa de “Il testamento francese”, opera più recente dello stesso autore. Penso che Andrei Makine sia da tenere d'occhio.
 Andrei Makine, “Il libro dei brevi amori eterni”, Einaudi 2012.

Nessun commento: