23 luglio 2023

"La malnata" di Beatrice Salvioni

 

di Marigabri

       Un intenso battage pubblicitario a seguito di un lavoro editoriale accuratissimo (tre pagine di ringraziamenti lo testimoniano) promuovono a capolavoro questa opera prima di Beatrice Salvioni, giovane scrittrice emersa dalla scuola Holden.

      Che esagerazione.

      La storia dell’amicizia di due ragazzine tra loro molto diverse di sicuro acchiappa (Ferrante docet), l’ambientazione in epoca fascista (anni Trenta) rappresenta una cornice accattivante, il tema della violenza maschile è ormai declinato sotto molteplici aspetti, la scrittura piana e pulita rende fluida la lettura, l’incipit con spargimento di sangue accende la curiosità di sapere come fu e come non fu…infine, la narrazione in prima persona è convincente e facilita l’assunzione di un preciso punto di vista.

Ma.

       Questi pregi sono anche dei limiti. La scrittura è piatta, senza personalità, la relazione tra le due bambine prosegue su binari prevedibili (ha già detto tutto Elena Ferrante, con ben diverso spessore), la trama fa acqua in più punti e lo si capisce soprattutto nel finale col botto: ovviamente non se ne può parlare, ma basti dire che il tranello con cui le due adescano il baldo giovanotto iperfascista non appare coerente col carattere del personaggio. Per tacer del dialogo conclusivo così intimo e affettuoso tra la protagonista e suo padre che è completamente avulso dalla precedente rappresentazione dell’adulto: brusco, reticente o criptico.

(P.s. Quel dialogo, per cui Salvioni esplicitamente ringrazia, è stato curato/suggerito da Postorino, ahimè).

E poi.

       D’accordo. La Malnata è una ragazzina del popolo schietta e volitiva. È una ribelle e si fa vanto della sua nomea per spararle grosse sulle maledizioni che colpirebbero chi la insulta o la ostacola, ma da qui a diventare critica del regime essendo in grado di comprenderne l’intrinseco inganno ne corre.

Insomma.

      È un’opera prima e in quanto tale dignitosa. Ma speriamo che Beatrice Salvioni maturando trovi la sua voce autentica, indipendente da ogni insegnante e da ogni scuola. 

Beatrice Salvioni. La malnata. Einaudi

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