03 marzo 2011

“Il flusso dei pensieri” di Gianni Quilici















Silenzio dentro di me.

Infine una scelta:
una parola o un fatto o un'idea o un pensiero da approfondire.

Mi preparo come per una corsa:
cento metri o, più difficile a farsi, una maratona.
Penna in mano e parto.

Lascio che i (miei) pensieri abbiano,
scrivendo,
un libero flusso.

Perché lasciati liberi, questi,
dopo un'ipotesi di partenza,
potranno accumulare quell'energia, quel fuoco interno,
che, alterando i ritmi biologici,
attraverso associazioni di immagini, di vocaboli, di briciole di altri pensieri,
possano scoprire “verità” o “aspetti” di me e-o del mondo,
che, in condizioni normali, dormirebbero,
sarebbero sepolti negli abissi dell'io.
Potenziali dunque, ma inespressi.
E dunque parto.
Uno...due... tre... via!!!

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