27 marzo 2011

"Da Sebastopoli a Magenta. La trama incerta del vivere" di Riccardo Mori

di Luciano Luciani


Un agguato, un’aggressione, una botta in testa. E il giovane Fiodor Jawleschy si trova improvvisamente sperduto e privo di memoria nella fredda terra russa, mentre, per di più, tutt’attorno infuria un sanguinoso conflitto, quella guerra di Crimea che vide la partecipazione del regno di Sardegna e la possibilità per il piccolo Stato italiano di affacciarsi, da protagonista, alle questioni della grande politica internazionale. Soccorso da un monaco, Fiodor inizia un lungo viaggio per scoprire chi sia davvero e cosa ci faccia in un Paese che chiaramente non è il suo. Perché, infatti, il nostro giovane smemorato parla correntemente in francese? E come mai, quando se ne dà l’occasione, si rivela abilissimo a combattere e duellare? Chi è, poi, Andrea Torricelli?

Riccardo Mori, alla sua seconda prova letteraria dopo la buona prova di Deserto di specchi, Giovane Holden editore, 2008, ci propone un romanzo avvincente, ambientato nell’Europa di metà Ottocento: i suoi personaggi si muovono con disinvoltura tra le guerre delle grandi potenze di allora e le rivoluzioni nazionali, i dispotismi ancora imperanti e le speranze, talora esaudite più spesso disingannate, di una società più libera e giusta. Cospirazioni patriottiche e intrighi reazionari, detenzioni, fughe e palpiti amorosi percorrono queste pagine dense d’avventura e di continui colpi di scena dal sapore quasi salgariano.

Da Sebastopoli a Megenta La trama incerta del vivere realizza quanto auspicava più o meno cinquant’anni fa Luciano Bianciardi, un letterato che di Risorgimento ne sapeva e non poco: ovvero, che nella storia della nostra unificazione nazionale ci sarebbe, ancora quasi intatto e tutto da scoprire, un patrimonio straordinario di fatti eroici e meno eroici, di personaggi grandi e meno grandi, di esili e deportazioni, di fughe, di amori, di tradimenti a cui attingere a piene mani per fondare un’epica nazionale e popolare finalmente priva di retorica.

Mori si muove proprio in questa direzione e lo fa con un piglio narrativo incalzante, avvincente, cinematografico, in una lingua mossa, vivace, priva di orpelli: la più adatta per raggiungere insieme il cuore e la ragione del Lettore, segnatamente se giovane.

Amarognolo il finale e tutta pervasa da un vago senso di disillusione la morale del libro: è sì possibile vedere realizzati i grandi ideali, ma solo a prezzo di pesanti compromessi e pagando il prezzo di né piccole né poche sofferenze generazionali e personali.

Questa, secondo l’Autore, la lezione che ci viene dalla storia: una lettura, la sua, di cui tenere conto anche e soprattutto nell’anno delle celebrazioni per il 150esimo anniversario della nostra unità nazionale.


Riccardo Mori, Da Sebastopoli a Magenta La trama incerta del vivere, Albatros, Roma 2010, pp. 238, Euro 15,90

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