15 maggio 2012

"Rina, Rebecca e le altre" di Autori Vari


Combattive tra due secoli
di Luciano Luciani

Gli ultimi decenni dell’Ottocento italiano e il primo quindicennio  del secolo nuovo si connotano per il progressivo infittirsi di autorevoli voci di donne e inedite esperienze femminili.
Rare dapprima, poi sempre più numerose, scienziate e giornaliste, educatrici e filantrope affermano con forza la consapevolezza del proprio ruolo all’interno della vita nazionale e partecipano alla sua modernizzazione con idee innovative e pratiche originali, sempre tali, comunque, da lasciare tracce profonde nella vita intellettuale e nel costume dell’epoca. 
Come fece la psicologa dell’infanzia Paola Lombroso Carrara, figlia dell’antropologo Cesare o sua sorella Gina, combattiva giornalista in favore dell’’emancipazione delle donne. 
Tra le scienziate si segnalano Giuseppina Cattani, batteriologa di fama vicina alle ragioni del movimento dei lavoratori, mentre rilievo europeo conseguì Rina Monti Stella che inaugurò una nuova branca del sapere naturalistico, la limnologia, ovvero lo studio della distribuzione dei laghi sul pianeta, importante per una corretta gestione dell’ambiente lacustre e lo sviluppo economico di quelle aree. 
E ancora Anna Foà, a cui si debbono decisivi progressi nel campo della ricerca sul vaiolo e sulla fillossera; Emma Modena, medico igienista dalla parte delle donne e dei bambini, impegnata nella lotta contro i tumori femminili; Eva Mameli Calvino, finora conosciuta solo come madre del romanziere Italo, studiosa della genetica e delle malattie delle piante, della coltivazione e ibridazione dei fiori, della salvaguardia degli uccelli utili all’agricoltura e delle ricadute economiche sulla floricoltura.

Fittissima, poi, la schiera delle educatrici: Rebecca Berettini Calderini, a cui si debbono innumerevoli iniziative che seminarono lungo la penisola scuole professionali femminili, scuole per adulti e piccole industrie nelle campagne; Antonietta Giacomelli, cattolica-modernista e fondatrice dello scautismo femminile in Italia; Alessandrina Ravizza, che nel difficile ambiente urbano della Milano post-risorgimentale, si mosse con generosità per oltre quarant’anni tra filantropia ottocentesca e una moderna legislazione sociale anticipatrice del moderno welfare…
Un libro ricco di informazioni, utile, storicamente supportato che ripropone al Lettore figure di protagoniste della vita culturale italiana che, ora in collaborazione, quasi mai pacifica con le istituzioni, ora schierate all’opposizione, vissero con pienezza la cultura del positivismo e la sua crisi. Il rifiuto della razionalità scientifica e dei suoi miti in nome di forme di conoscenza più intuitive e soggettive non impedì, comunque, a molte di loro di contribuire in maniera decisiva ai mutamenti di mentalità in atto nel nostro Paese e alla creazione di molteplici e feconde intersezioni tra attività e competenze, abilità e saperi.


Autori Vari, Rina, Rebecca e le altre, Voci femminili nell’Italia unita Edizioni ETS, collana Finestre/1, I libri di Naturalmente Scienza, Pisa, 2012, pp. 235, Euro 19,00

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