di Giulietta Isola
“Avere ventitré anni e cercare la propria identità, credere che qualcosa del genere esista e sia sostenibile, che il senso si trovi lì, nel sapere chi si è”.
La cilena Cynthia Rimsky trasforma un rocambolesco viaggio di padre e figlia in un’avventura piena di ironia alla ricerca dell’identità e delle origini, tra paesaggi di sogno e personaggi memorabili, un viaggio verso una utopia, una terra promessa impossibile.
Kovacs, il padre, è un uomo anziano, capriccioso e pieno di acciacchi, vive con la quinta moglie che non lo sopporta più e non lo vuole più intorno, Eliza, la figlia, chiamata in aiuto vuol evitare la casa di riposo e cerca una soluzione alternativa. Decidono per un bel viaggio diretto a Yomuri, paese dove, secondo Kovacs ,vive la sorellastra di Eliza, che lo avrebbe invitato ad abitare con lei. I due partono per un luogo che sembra impossibile da raggiungere ed il viaggio si prospetta subito pieno di difficoltà. Padre e figlia si imbattono in una serie di situazioni surreali, si ritrovano insieme a una carovana di persone unite dallo stesso obiettivo: arrivare in una terra originaria in cui sperano di trovare la propria vera identità.
L’incontro/scontro tra le ostinate illusioni del padre, la natura dubbiosa della figlia, i miti e le ideologie dei compagni di viaggio, innesca situazioni divertenti e amare allo stesso tempo. Eliza e il padre si trovano faccia a faccia con le fantasie e le aspettative legate all’invecchiamento e alla scomparsa, con l’impossibile sogno di un’origine, con il precario equilibrio tra presente, memoria e oblio, tra legami familiari e comunità.
Nel romanzo Cynthia Rimsky tenta di scomporre il tema della ricerca dell’identità , missione impossibile e spesso ingenua, nonostante il tentativo di mantenere alta l’empatia . I personaggi raccontano le loro storie, cercano disperatamente di convincersi che tutto è reale, ma il vero motore dell’azione è il dubbio che si insinua nella elaborata ed originale struttura narrativa scompaginando storie e sequenze.
L’autrice ha raccontato che ad ispirarla nella scrittura e nel nome del romanzo è stata una falsa leggenda che ha ascoltato narrare a Cuba ai turisti assetati di esotismo, è nata così questa stravagante commedia umana, surreale, assurda , piena di tenerezza, con un commovente elemento magico-mitico.
“Yomurì” ci offre una scrittura visionaria e personaggi molto complessi , affronta il tema del rapporto fra generazioni, la storia e la condizione dei popoli originari , lo sradicamento e ciò che si è disposti a fare per la libertà, propria e condivisa.
Mi è piaciuto molto leggere questa eccentrica storia ed incontrare l’autrice.
YOMURI di CYNTHIA RIMSKY EDICOLA EDICIONES EDITORE
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