07 luglio 2025

"Raccontro tra il serio e il discreto" di Valeria D'Andrea

 




Racconto tra il serio e il discreto 

 di Luciano Luciani

Tra i piccoli-grandi piaceri della vita mi sentirei di annoverare la “scrittura libera”. Ovvero, seguire il filo, talora confuso e ingarbugliato, dei propri pensieri, cercando di riportarli sulla pagina bianca così come emergono alle soglie della coscienza, statu nascenti, poco prima / poco dopo la loro stessa formulazione. La ricerca delle parole più adeguate da portare sulla carta per esprimere una memoria, felice o dolorosa, un’intuizione nuova, un collegamento tra due contenuti lontani o lontanissimi e magari apparentemente contraddittori, rimane, almeno per chi scrive, a tutt’adesso, il gioco di maggiore soddisfazione intellettuale o emotiva. 

E tra le pagine di un piccolo libro, in un’edizione non recentissima, scopro che tale attività ludica la pratica da tempo anche Valeria D’Andrea, scrittrice romana e blogger: con leggerezza e ironia, senza fatuità e con una postura morale che le impedisce di scivolare nel banale, che, chi si confronta con la pagina lo sa, è perennemente in agguato, Valeria, una laurea in giurisprudenza e com’è destino della sua generazione tanti lavori e lavoretti, scrive e scrive. 

Quasi, il suo, uno stream of consciousness, un monologo interiore in cui, però, risultano fin troppo governate e controllate le incursioni dell’inconscio. Peccato, perché un più fluido “lasciarsi andare” avrebbe permesso ai Lettori, sempre curiosi delle vite degli altri, di saperne di più circa la scrittrice romana, la sua realtà, le sue fantasie, i sentimenti passati e presenti che la connotano. Insomma, viene poco o punto aiutato l’ingresso del Lettore nella vita interiore del suo personaggio, d’invenzione o autobiografico. 

La D’Andrea, invece, preferisce arrestarsi sempre un attimo prima dell’autoanalisi mordente, della confessione profonda e capace di esplicitare il magma confuso delle sue immagini, sensazioni, desideri, speranze, pulsioni… Al centro delle libere riflessioni dell’Autrice di Racconto tra il serio e il discreto il tema dell’Amore, che, nelle sue declinazioni sempre varie e inconsuete con Amicizia e Rispetto riesce - quasi - sempre a trovare la strada per scrollarsi di dosso cattiverie e bassezze, malignità ed egoismi. Ottimistico e positivo lo sguardo sul mondo della blogger romana: mai banalmente roseo, però, perché sempre conquistato con fatica, talora con pena. 

Un lacerto di scrittura di Valeria, così, tanto per farsi un’idea? Eccolo: “Sento che sta per accadermi qualche cosa di bello perché mi sento bene, ho piacevoli sensazioni e finalmente mi piaccio di nuovo quando mi guardo allo specchio.

Dio, Ti ringrazio e Ti chiedo perdono per tutte le accuse che ultimamente Ti ho mosso.

È che per tanto tempo il mio cammino è stato in salita e, anche se non è detto che mi trovi in prossimità di una discesa, sono qui e ho voglia di vivere”.

Eh già, cara Valeria, per dirla con Paul Valery nel suo luminoso Cimitero marino: “S’alza il vento!... Bisogna tentare di vivere.”

Sempre.

Valeria D’Andrea, Racconto tra il serio e il discreto, Collana Approdi, Editrice Vertigo, Roma 2018, pp. 40, Euro 9,50

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