21 aprile 2013

"Zorro" di Margaret Mazzantini


di Gianni Quilici
a volte una recensione
può essere sintetizzata,
in quattro righe.

Quando leggo spesso sottolineo.
Desiderio di trattenere. Di riempirmi
ed in fondo anche di trasfigurarmi.
Zorro l'ho abbastanza sottolineato.
Ma non sono stato conquistato dall'insieme.
Solo i giri di frase, la forza di similitudini,
la scrittura insomma, mi hanno interessato.
Ma non mi ha convinto la struttura,
che mi è sembrata abile,
ma artificiale.
L'abilità nel sublimare una vicenda,
dove all'io narrante, Zorro,
che ha scelto per disperazione la deriva sociale,
si sostituisce la scrittrice.
Abilità narrativa e buone intenzioni... false.
marzo 2005

da Zorro

"Le azzurrone sono tutte suorine giovani,

svolazzanti, straniere.
 Io poi c'ho un debole per la donna poco lavorata,
e un paio di queste azzurrone,
 almeno una, Bernadette,
scusate la bestemmia,
 me la slurperei da cima a fondo,
dalla scuffia al sandalo francescano".
                             Margaret Mazzantini

Margaret Mazzantini. Zorro. Mondadori

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