Per
percepire l’incanaglimento diffuso ormai è sufficiente affacciarsi sul
pianerottolo del condominio dove abitiamo, ma anche i rumori che ci arrivano
dal condominio più grande, il mondo, non sono meno inquietanti. Segnali piccoli
e grandi ci svelano come il nostro tempo si senta sempre più risentito e deluso
sia verso le speranze di appena ieri, sia nei confronti di un presente color ‘grigio-desolazione’
e povero di attese. Dall’Europa del nord al Mediterraneo, dall’Ucraina al Medio
oriente è tutto un rifiorire di nazionalismi anacronistici, regionalismi
beceri, municipalismi gretti per non parlare dei fondamentalismi religiosi. Il
vecchio continente, un tempo culla della civiltà e dei diritti, delle libertà e
della tolleranza, sembra assistere indifferente al serpeggiare degli umori
velenosi del razzismo, della xenofobia, dell’antisemitismo… Cupi, davvero cupi,
questi primi quindici anni che hanno inaugurato il nuovo secolo e il nuovo
millennio e tornano alla mente le parole di Primo Levi: “Esistono energie
spaventose che dormono un sonno leggero”.
Diventa
allora importantissimo, addirittura strategico, attivare al più presto i
necessari contravveleni, gli indispensabili antidoti: ovvero lo straordinario
potere della memoria.
Memoria,
ma di cosa?
Per
esempio, dei punti “alti” della storia del secolo scorso. Il ricordo delle
vicende, degli eventi, dei protagonisti che hanno contribuito all’affermazione,
sia pure faticosa, tormentata, contraddittoria, di idealità, valori, principi
di libertà e giustizia, fraternità e solidarietà.
Procede
in questa direzione un libro di Mario Pellegrini Il sogno mancino. Diario,
ancora fresco di stampa ed edito nelle collana di Narrativa della Carmignani
Editrice di Cascina. L’Autore, operaio oggi in pensione, è stato nei suoi anni
più verdi sindacalista, dirigente politico, amministratore comunale. Un impegno
civile a tutto tondo, il suo, non abbandonato neppure nell’età matura e che ha
saputo prendere altre strade: per esempio quelle della scrittura, in versi, in
prosa e in questa sua “autobiografia per frammenti” di un’utilissima memoria.
Nel Sogno
mancino Pellegrini, infatti, racconta di sé e della generazione dei
figli dell’immediato dopoguerra: le ragazze e i ragazzi che alla metà degli
anni sessanta tentarono un generoso – e sconfitto – “assalto la cielo”, la cui
eco, nonostante sia trascorso ormai mezzo secolo, permane ancora
nell’immaginario collettivo delle generazioni successive. Come fonte di ogni
male per i conservatori e i reazionari d’ogni sorta, per molti, invece, ancora
oggi il ricordo di uno straordinario processo di liberazione, personale e
collettivo, dai vincoli di una società illiberale e ingiusta e dai ceppi di un
costume arretrato e ipocrita.
Tornano
nelle pagine di Pellegrini le ingiustizie subite da studente all’interno di una
scuola autoritaria e classista, contrapposta alla severità di un altro tipo di educazione:
quella, a suo modo, di eccellenza che si riceveva presso l’Istituto di studi
comunisti di Bologna “Anselmo Marabini” dove si studiava per diventare dirigenti
del Pci e gli insegnanti si chiamavano Giuliano e Giancarlo Pajetta, Nilde
Iotti, Enrico Berlinguer, Giorgio Napolitano… L’Autore rievoca le lotte per la
pace nel Vietnam e le manifestazioni antifasciste che connotarono la formazione
politica e civile di un’intera generazione; poi i lunghi mesi, anche questi in
un certo qual senso formativi, del servizio militare; gli anni degli impegni
amministrativi in un piccolo Comune della provincia di Pisa; il lavoro, prima
in una vetreria a conduzione cooperativa, la Genovali, poi presso le
Fonderie Pisane dove Mario non manca mai di praticare e difendere i diritti dei
lavoratori.
Pellegrini
ripercorre tutte queste esperienze, senza tralasciare anche alcune dolorose
vicende familiari, con la determinazione di sempre, la saggezza dell’uomo
maturo, un’ironia tutta toscana sempre in punta di penna e la consapevolezza alta,
sono parole sue, che “la politica si costruisce nelle azioni quotidiane, nelle
lotte degli operai e degli studenti, ed è una nobile arte solamente se
disinteressata e al servizio dei bisognosi” (p.77).
Mario Pellegrini, Il
sogno mancino Diario, Collana Narrativa, Carmignani Editrice Cascina
(Pi), luglio 2014, pp. 88, Euro 10,00
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