Gianni Quilici. 1990 |
lettera di Martino De Vita
Caro Gianni,
è
un romanzo il tuo che una volta letto e messo in libreria, non dovrebbe essere
dimenticato. Ogni tanto non farebbe male riprenderlo, rileggerlo e rimeditarci
ancora un po’ su.
Mi
ritrovo, anch’io come te, a pedalare per Lucca provando le tue stesse
emozioni, le riflessioni su un lampione, su un muro, su un gatto. Le parole
sono impresse nella macchina fotografica come patrimonio indistruttibile, come
esperienza triste e allegra, nostalgica e solitaria di una ricerca senza fine. Le
parole scritte o pensate sono i nostri pensieri che vorremmo confessare a noi
stessi e che non abbiamo mai avuto il coraggio di confessare.
La delusione politica, il
fermento (tormento) erotico, il rapporto con gli allievi sono tre anime della tua personalità; azzarderei a dire “una e trina”, al di là dei miti, se così li vogliamo chiamare.
Illumini di flash la città e la rendi protagonista di se stessa, di quello che
offre e che ci ha offerto da sempre.
Tu non appari mai “malato” di nostalgia. Vai avanti per la tua strada, corri,
urli, godi, soffri, impazzisci dalla solitudine e per le azioni incompiute, ma
non soccombi. Rimani pur sempre un’anima pura nel bel mondo
dell’incanto…
Gianni Quilici. Non è che l'inizio. Tra le righe. Euro 13,00
Gianni Quilici. Non è che l'inizio. Tra le righe. Euro 13,00
Nessun commento:
Posta un commento