01 ottobre 2017

“La ragazza con la Leica” di Helena Janeczeck




di  Giulietta Isola

La nostra Gerda,la coraggiosissima compagna che aveva dato la sua giovane vita per una lotta a cui sapeva appartenere il futuro di tutti.”


             Chi era Gerda? Un' eroina rivoluzionaria o un’ambiziosa seduttrice? Sicuramente una ragazza dotata di una innata sete di liberta’ ed una passione incandescente ,antifascista e appassionata, tanto intelligente da mettersi in ombra. Helena,in queste pagine, la guarda da vicino liberandosi dei luoghi comuni che la vedono come la ragazza di Capa,l’eroina morta sul campo,una testimone della storia che ha perseguito a qualsiasi costo i suoi ideali,una donna unica del Novecento,la guarda con coraggio e con affetto per restituircene un preziosissimo ritratto.

Il romanzo e’ diviso in tre sezioni che non rispettano il senso cronologico,le voci narranti sono quelle di due ex amanti ed una cara amica il cui flusso dei ricordi che si intreccia,si sovrappone per cogliere un’immagine di Gerda da punti di vista soggettivi molto differenti.Ognuno analizza la storia d’amore fra Gerda e Robert chi con scetticismo, chi con disincanto,ma tutti con la netta impressione di un legame diverso ed assoluto.

C’e’ una valigia in questa storia, una valigia che contiene qualcosa di speciale, la cui ricerca affannosa si e’ conclusa solo dieci anni fa,quando sono riapparsi 4500 negativi di foto scattate da Capa, Fred Stein e Gerda Taro, scatti di guerra,ma non solo, c’e’ anche una foto che ritrae due giovani sorridenti in un caffe’ parigino,sono Gerda e Robert,questa immagine e’ la scintilla che da l’avvio alla storia.Come interpretare la serenita’ dei loro sguardi? Cosa ha visto il fotografo? Cosa vediamo noi? Cosa inventa la nostra immaginazione di fronte a questa spensieratezza? In fondo si tratta sono solo due giovani innamorati,lei si e’ spogliata della giacca, lui ha il giubbino aperto,non si accorgono di essere fotografati,sono illuminati dal sole nel dehors di un caffe’,Gerda nata Pohorylle e’ gia’ Gerda Taro ed il magiario Endre Friedmann e’ gia’ stato, da lei, ribattezzato Robert Capa,una leggenda,uno dei piu’ grandi fotografi di guerra del Novecento,due persone generose e talentuose la cui storia scorre di pari passo con la Guerra Civile Spagnola e le Brigate Internazionali,la Germania in preda alla disoccupazione prima dell’avvento di Hitler e la morte tragica di Gerda stritolata dai cingolati di un tank in Spagna a 27 anni.

Helena ripercorre la storia di un’epoca che ci suona famigliare per i collegamenti con la crisi attuale,le famiglie impoverite e drammi personali e sociali sempre piu’ diffusi e poi,pensandoci bene,anche la storia di Gerda e’ storia di erranze,fughe e comunita’ sovra nazionali oltre ad essere storia della grande fotografia e di una donna unica,libera e vitale che ho avuto la fortuna di incontrare nelle pagine di questo libro.

“Una donna smaliziata,un’amante dalla grazia principesca,un talento naturale che non somigliava alle borghesi ne’ alle proletarie. Era la gioia di vivere. Qualcosa che esisteva,si rinnovava,accadeva ovunque.”

Helena Janeczeck. La ragazza con la Leica. Edizioni Guanda

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