di Laura Menesini
Il nuovo romanzo di Pier
Luigi Ghilarducci ci porta sulla sua amata spiaggia di Torre del Lago in mezzo
alle persone che anno dopo anno la vivono per periodi più o meno lunghi, tra
bambini che crescono, amori che nascono e muoiono, ma soprattutto tra “amici”
che aspettano l'estate per ritrovarsi, per raccontarsi quello che è successo
durante l'anno trascorso separati e per conoscere quello che gli altri hanno
vissuto in quei mesi di lontananza che devono essere colmati in un batter
d'occhio. Sì, perché queste sono le vacanze e quindi sono questi i giorni che
contano, gli altri sono routine. E di tutto questo i testimoni sono proprio gli
ombrelloni, che ascoltano tutto quello che si dice alla loro ombra e, nei bui
mesi invernali, rinchiusi in magazzini più o meno maleodoranti, si raccontano
le novità che hanno ascoltato e gli aneddoti più simpatici. Noi riteniamo di
essere gli unici a comunicare solo perché siamo ignoranti e ci crediamo il
centro dell'universo, mentre tutto e tutti comunicano, dagli ombrelloni appunto
ai gabbiani che urlano al cielo e ai propri simili il dolore per un ambiente
che è cambiato e che li ha costretti a migrare dai mari alle discariche; al
libeccio che soffia impetuoso alzando nuvole di sabbia e impedendo ai ragazzini
di avvicinarsi al mare e rovinando gli incassi al gestore del “bagno”. Per
l'autore che ama così profondamente la sua spiaggia e il suo mare, tutto e
tutti sono dotati di vita e di sentimenti e il caleidoscopio di persone che
descrive con rapide e colorite pennellate ci appare come le comparse di un film
che ha per protagonista l'autore stesso e il suo immenso amore per i nipotini (
in particolare per il più grande, cui lo lega un'intesa profonda) nonché la sua
gioia di poterli crescere “sotto l'ombrellone”.
Le “comparse” sono tante e
tutte ben caratterizzate ma ovviamente qualcuna risalta sugli altri, in
particolare l'Alvise che, fermo nella sua postazione, scruta tutto quello che
accade intorno perché per lui fondamentale è farsi gli affari degli altri.
Per chi ama l'estate e la
spiaggia è un libro da non perdere perché tutti ci ritroveranno i personaggi a
loro vicini e nelle fredde giornate invernali potranno consolarsi pensando che
presto il caldo e l'afa torneranno e tutti saranno ancora lì con un anno in più
sulle spalle ma con tanta voglia di rincontrarsi e di abbracciarsi.
Il romanzo è scritto con uno
stile classico, con una scelta di termini appropriati ma soprattutto con tanto
amore.
Pier Luigi Ghilarducci “Sotto l'ombrellone”. Giovane Holden Edizioni. Pag. 144.
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