Ho visto tanti video della famosa danzatrice di origine lettone Evelina Godunova, e mai, in nessun istante, neppure nel momento di maggiore tensione e sforzo massimo, neppure durante gli allenamenti, le sue mani perdono l'eleganza e la grazia .. le mani, così come le braccia, sono importanti, perché possono tradire una inadeguatezza, una rigidità, e sbilanciare il tutto.
Ma lei ha quel complesso armonico perfettamente in equilibrio, una naturale soavità e leggiadria, anche nel viso, un portamento unico..che deve esserci un segreto in quel risultato così atipico ed incantevole. Le sue braccia e mani hanno gesti inusuali rispetto a quelli contemplati in tutte le altre danzatrici classiche: le braccia si ripiegano su se stesse in modo flessuoso e poetico, le mani sfiorano, cercano, incorniciano il viso, quasi a creare un'ulteriore danza nella danza. Braccia e mani eseguono, in parallelo, uno spartito che solo Evelina sembra conoscere, per averlo, mentalmente, sovrascritto sulla musica sulla quale si esibisce, e così la parte superiore del suo corpo vola e va comunicando altro ancora da ciò che le gambe e il busto vanno interpretando e dicendo, con tecnica forza ed elasticità.
Un volto, una figura, quella di Evelina danzante, che non può essere confinata in un secolo o in un ruolo: vestale, poetessa, attrice del passato...indossa ogni epoca ed ogni linguaggio del corpo, passando dal mistico al sensuale. E accompagnando, i passi, alle sue espressioni facciali, distese come se invece di danzare stesse componendo versi seduta ad uno scrittoio ottocentesco, rapita ed ispirata dall'alto o da un remoto altrove.
È tutto, ma rimane sempre se stessa. Per me, una delle più inarrivabili, che credo incarni, più di ogni altra, il modello di danzatrice (danzatrice ed attrice) pensato da Pina Bausch, ma conferendo ad esso un ulteriore carattere poetico, di mitezza e di incanto, innato in lei e perfettamente compiuto nel suo spartito musicale per mani e braccia danzanti.
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