12 ottobre 2020

“La testa perduta di Damasceno Monteiro" di Antonio Tabucchi

 

 di Gianni Quilici

                Un delitto. Ferocissimo. Un giovane viene trovato da un vecchio zingaro in una boscaglia abbandonata, vicino al Douero, nei pressi dell’antica e affascinante Oporto, con la testa tagliata. Un giovane giornalista viene inviato dal quotidiano della capitale per fare un’inchiesta. Lo aiuterà un testimone intimidito e un perspicace avvocato.

Non è il classico giallo, manca la ricerca dell’assassino.

Non è neppure un classico thriller, penso ai romanzi di Patricia Highsmith, pieni di una tensione spasmodica, nonostante che l’assassino sia spesso il protagonista stesso.

 E’ un romanzo civile, che denuncia la tortura, gli abusi della polizia, la complicità della giustizia, la marginalità delle minoranze etniche, senza tuttavia avere la forza espressiva di Sostiene Pereira.

 Perché è’ un romanzo lineare. Tutti i personaggi sono chiusi in questa sorta di linearità. Il giovane giornalista, Firmino, che vuole scrivere un saggio su Vittorini e il neorealismo portoghese, ingenuo, che poco scopre di sé e della situazione. L’avvocato corpulento e  calvo, le guance cadenti e le labbra carnose somigliante a Charles Laughton, ma più simile letterariamente a  Orson Welles. Lo vediamo seduto in una sala enorme stracolma di libri con un enorme sigaro in bocca e la sicurezza oracolare e paternale di chi sa cosa dire e cosa fare. Vera coscienza del romanzo, ma le cui indicazioni e lezioni che infligge a Firmino da una parte lo rendono troppo statuario,  privo quasi di contrasti, e dall’altro il passato che incombe su di lui come una tragedia lo rende letterario, non vitale. Infine i personaggi minori sono abbozzati.

E’ uno di quei romanzi di denuncia, a cui Tabucchi ha voluto troppo bene, senza avere la forza di metterlo in discussione.

Si legge bene, è visivo, ma scivola via. Non colpisce come tensione narrativa, ne’ come complessità esistenziale.

 Antonio Tabucchi. La testa perduta di Damasceno Monteiro. Feltrinelli

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