di Marigabri
“In fondo, non aveva mai avuto voglia di niente, ma era andato avanti senza
fermarsi, senza mai domandarsi qual era lo scopo della sua energia; anzi, come
se quell’energia fosse il suo solo motivo.”
Sorprende Alba de Céspedes con questo romanzo uscito nel 1967 assumendo il
punto di vista dell’avvocato Giulio Broggini, borghese facoltoso e accumulatore
seriale di avventure a tempo con donne avvenenti e disinibite.
Esempio emblematico di maschilismo italiano, Giulio rappresenta una
società, quella rampante degli anni Sessanta, e una città, Roma, dove il
divario tra ricchi e poveri è direttamente proporzionale a quello che ancora
sussiste tra possidenti acculturati e nullatenenti ignoranti (ma con molte aspirazioni
a diventare dei ben pasciuti piccolo-borghesi).
In questo contesto si inserisce la storia dell’annoiato e scaltrito
avvocato quarantenne che all’improvviso s’incapriccia di Ivana, una
diciassettenne procace e imbronciata, che sembra essere priva di vere emozioni.
Non ha dubbi Giulio, abituato a vedere soddisfatti i propri desideri:
quella scontrosa bambola di carne lui deve averla, anche a costo di sposarsela.
È così che l’avvocato tesse le sua tela e, seguendo la formosa fanciulla,
arriva in un quartiere popolare dove va a conoscere i genitori di lei, i
modesti coniugi Scarapecchia, di origine calabrese, mentre è vegliato
nell’ombra e tacitamente sorvegliato da un loro misterioso parente questurino.
Con il quale imbastisce pittoreschi vaniloqui mentali e prove di forza
altrettanto immaginarie (volte a stabilire chi ce l’ha più lungo?).
Ma è con sé stesso che lo scafato viveur se la deve vedere. Con la propria
smania di oggettualizzare chi oggetto non sarà mai: l’ottusa “bambolona”,
infatti, è tutt’altro che stupida ma dovremo arrivare alla fine della storia
per averne la prova e vedere soddisfatti i nostri voraci appetiti di lettrici e
lettori.
Il programma di seduzione messo in atto dall’avvocato è perciò destinato a
incontrare l’imprevedibile comportamento di una ragazza apparentemente ingenua
ma ben provvista, in realtà, delle spiazzanti risorse tipiche della giovinezza.
Questa commedia grottesca e amara conferma il grande talento di Alba de
Céspedes che procede con mirabile lucidità a ritrarre una società, quella
italiana del boom, piena di contraddizioni ben presto destinate all’implosione
e nel contempo a svelare il fallimento e l’implicita tristezza dei rapporti
umani superficiali e utilitaristici.
Alba De Céspedes. La bambolona. Mondadori
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