02 agosto 2024

"La solitudine della sera" di Olivo Ghilarducci

 


 

di Marisa Cecchetti

Scrittore instancabile Olivo Ghilarducci, che ha iniziato a dedicarsi alla narrativa nel 2018 pubblicando Le braccia al collo. Politica e amore nel ’68. Già docente di Statistica e Matematica presso l’Università di Pisa, è stato Sindaco del Comune di Capannori e Consigliere Regionale della Toscana, cofondatore di Lucense s.p.a. di cui è stato presidente, fino a trovare successivamente nella scrittura il mezzo per elaborare la sua vasta esperienza di politico e di uomo. 

       Lo fa attraverso i personaggi che crea, dove l’amore è un elemento costante, insieme alla fede profonda della maggior parte dei protagonisti. Sono amori contrastati, dove le differenze di classe e di condizioni economiche spesso creano ostacoli dolorosi che tendono a dividere. L’ultimo romanzo, La solitudine della sera, si muove tra i borghi della campagna lucchese, la città di Firenze negli anni ’60 fino alla inondazione del ’66, poi Roma e Chicago.

       Sono amori che sbocciano al primo sguardo, come succede a Lara e Marco il giorno della gita di gruppo in bicicletta a Le parole d’oro. Lui non si ritiene tale da attrarre una così bella ragazza: lo stupore e l’emozione gli vengono in aiuto in un momento economico difficile per la famiglia, negli occhi ancora l’immagine dell’ufficiale giudiziario a pignorare la mobilia. Cresciuto alla fede alimentata da mamma Gina, il padre Aldo democristiano, è aperto anche Marco alla corrente di sinistra della DC; invece Lara è figlia di un importante dirigente comunista che vive nella ricchezza. La difficile situazione familiare ha spinto Marco a interrompere gli studi e a puntare sul ciclismo di cui è ritenuto una promessa, ma l’amore per Lara, la fiducia che la ragazza pone in lui, il desiderio di essere alla sua altezza, lo riportano sui banchi di scuola. 

        Non accettato dalla famiglia di Lara che lo tratta da invisibile, seguito sempre dalla Seicento rossa del padre di lei che si oppone alle scelte della figlia e ne controlla ogni mossa, Marco vuole riscattarsi e mostrare quello che vale attraverso la carriera, dopo un percorso di studi di Statistica iniziato a Firenze e terminato a Roma. Lara lo sostiene, cerca ogni soluzione per stargli vicino, determinata, contro le aspettative e i desideri della famiglia.

       Giovani sensibili, riconoscono il privilegio di vivere nella bellezza quando pedalano a fianco: “La campagna lucchese in quel tempo era ancora inviolata. Nelle serate limpide era stupenda. I filari di alberi e quelli delle viti, con il giallo e il rosso delle foglie rimaste, delimitavano i campi già pronti per la semina del grano. Lo splendore dei colori autunnali sotto i raggi radenti del sole […] rendeva ancora più gioiosi i loro incontri e indimenticabili i loro baci”. Giovani responsabili, sono insieme agli angeli del fango nella alluvione di Firenze; innamorati, trascorrono insieme estati piene di emozioni. Se i giorni sono ricchi di impegno, progettualità, gioia, non è risparmiato loro il dolore, tuttavia l’amore che li lega fa superare i momenti più neri: lui ha fiducia nella divina Provvidenza; lei, lontana dalla visione religiosa della vita, è orientata alla bontà verso gli altri e al rispetto, pronta a incolparsi per non avere amato abbastanza.

       Il passaggio a Chicago per una borsa di studio triennale di Marco apre a una dimensione ampia, allo stupore dei grattacieli, ai laghi ghiacciati su cui si pattina d’inverno, ma soprattutto alla accoglienza e vicinanza di una famiglia di amici che li fa sentire come a casa; all’incontro di emigrati al Mazzini Verdi club con la nostalgia nel cuore, con la soddisfazione di veder nascere la sezione di Chicago dei Lucchesi nel mondo.

        Ghilarducci porta nelle sue pagine molto di sé, del suo vissuto, delle sue idee politiche e della sua visione della vita; i personaggi sono per la maggior parte dotati di grandi qualità, di intelligenza della mente e del cuore, di bontà. Se qualcuno se ne distanzia concede loro, comunque, la possibilità di cambiamento. Ne La solitudine della sera, dopo che Marco è arrivato insolitamente a mettere in dubbio la bontà di Dio, a chiedersi perché gli uomini debbano attraversare tanta sofferenza, finisce per prevalere la dimensione spirituale e il richiamo della fede.

Olivo Ghilarducci, La solitudine della sera, Tralerighe Editore 2024, pag. 226. 

 

 

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