La giovane artista giapponese, Miho Ikeda, lavora e vive
da anni a Carrara, in occasione dell’evento “studi aperti” (http://www.carrarastudiaperti.it) anch’essa ha mostrato con gentilezza
e molta disponibilità il suo piccolo e funzionale laboratorio in Via Carriona a
Carrara.
Nata e cresciuta in Giappone, si laurea all'Università di
Tokyo Gakugei, in pedagogia, specializzandosi in belle arti nel 2001. La sua
formazione come scultrice di molti materiali (legno, argilla) la spinge a
completare i suoi studi in Italia, il sogno di ogni scultore è atterrare nella
città che ha visto Michelangelo cavare il marmo, Carrara. Si iscrive nel 2004
all’Accademia di Belle Arti di Carrara e si laurea dopo cinque anni con il
professore Piergiorgio Balocchi dopo un inteso studio sulla tradizionale
lavorazione del marmo.
Come tante storie umane la sua passione principale, la
scultura, diventa un mezzo per perseguire un’altra passione, un’altra tecnica
artistica: la pittura che fino a quel momento non aveva mai preso in
considerazione. Imparando da autodidatta, sbagliando e riprovando; attraverso
l’accademia e il professore Stefano Ciapponi, impara xilografia e incisione ma
soprattutto impara a dipingere: ad usare i colori e il pennello. La tecnica che
più le dà soddisfazione è proprio l’acrilico su tavola.
I primi lavori che realizza li sente molto vicini al suo
percorso di studi, la pedagogia. Sembra che nei suoi disegni voglia rivolgersi
al bambino che è in noi. “Questa presenza
infantile permette ad ogni adulto che guarda i miei disegni di vedere sé stesso
ed ad ogni genitore di vedere il proprio figlio” dice Miho con totale
spontaneità.
Il suo mondo visionario non è mai staccato dalla realtà
anzi prende spunto dalla natura: alberi, animali (pesce, gatto, cane, capra e
tanti tipi di volatili dagli uccelli agli insetti) gli astri nel cielo (sole e
luna). Tale approccio è confermato dai suoi ultimi lavori che ha eseguito
durante il simposio di pittura in Norvegia quest’estate. Il mare, le rocce, una
passeggiata nei verdi boschi incontaminati ispira la sua ultima creazione: “Sing a song”. Guardando i suoi quadri
sembra che il cielo sovrasti i solitari protagonisti e li accompagni come
metafora della vita alla ricerca di uno sguardo innocente sul mondo. La
presenza costante della natura ci indica la necessità di recuperare una
coscienza ecologica tanto più forte se rivolta ai bambini, una sensibilità che
gli adulti sembrano aver abbandonato, ormai disincantati e inariditi. La natura
ispira i suoi quadri ma allo stesso tempo sembra che questi elementi siano vere
e proprie entità con una loro spiritualità, una manifestazione soprannaturale e
dunque che trascende la legge umana, entità costanti che fanno si che i nostri
protagonisti non siano mai soli.
Il suo lavorare è poetico e fiabesco. Ricorda da vicino
un’altra artista giapponese Keiko Minami (1911-2004), che ha vissuto molto in
Europa in particolare a Parigi, famosa per l’uso della tecnica della calcografia
e della stampa su rame, i suoi disegni tanto delicati sono stati utilizzati
dall’UNICEF. Miho Ikeda prende a modello la grande artista giapponese Minami e attraverso
la sua arte parla di leggerezza, porta il sogno nel quotidiano e il quotidiano
nel sogno, molti sono infatti i quadri che hanno per tema il sogno.
Tra i suoi ultimi sogni la realizzazione di tre mostre che
si terranno in tre importanti città del Giappone: Tokyo, Osaka e Gumma. Le
facciamo gli auguri per la sua arte e per il suo lavoro.
Per saperne di più:
www.ikedamiho.com
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