di Gordiano Lupi (www.infol.it/lupi )
Stefano Iachetti è
autore che conosco bene per aver apprezzato un suo pregevole testo su Asia
Argento e soprattutto in libro di interviste alle protagoniste del cinema
thriller italiano degli anni Settanta (La
paura cammina con i tacchi alti, Il Foglio).
Non delude neppure in questa
agile ricostruzione della carriera cinematografica di Laura Morante, attrice in punta di piedi perché i suoi primi
passi - è proprio il caso di dirlo! - li ha mossi come ballerina. Il libro analizza
la vita artistica di un’attrice raffinata, a me cara sia per aver avuto i
natali a Bagnore di Santa Fiora (luogo proustiano
della mia infanzia), sia per averla apprezzata per la prima volta - in
tutta la sua selvaggia bellezza - in Bianca di Nanni Moretti.
Iachetti
parla dei primi anni sulle tavole del palcoscenico teatrale con Carmelo Bene,
delle frequentazioni cinematografiche con Giuseppe Bertolucci (Oggetti
smarriti, La tragedia di un uomo ridicolo) e Nanni Moretti (Sogni
d’oro, Bianca, La stanza del figlio...) - che la
trasforma in attrice simbolo - ma anche dei film con Pupi Avati (Il
nascondiglio, Il figlio più piccolo...), Carlo Virzì, Gabriele
Salvatores... Non mancano note critiche e ricordi sulle due prove da regista di
Ciliegine e Assolo, film risolti e convincenti, che hanno
avuto poco pubblico ma molta critica entusiasta.
Laura è attrice che piace a
Nanni Moretti perché non ruba i primi piani e sa gestire il suo ruolo senza essere
invadente, mentre Pupi Avati le contesta un eccesso di partecipazione alla
scrittura, che non ritiene compito di un attore.
Attrice sui generis, vocazione da scrittrice per il momento repressa, ma
allevata come nipote prediletta di Elsa Morante (La storia, Il
mondo salvato dai ragazzini...), quindi dobbiamo attenderci opere da
autrice, come già fa notare la sua ambizione a diventare regista. Laura Morante
ama affrontare nuove sfide, perché ogni volta che ricomincia da capo le sembra
di ritornare adolescente e di dedicarsi a un mondo nuovo e inesplorato, lo
dimostra la sua carriera: danza, teatro, cinema, regia, senza soluzione di
continuità.
Il libro di Iachetti è corredato di molte foto a colori e in bianco
e nero tratte dai film di Laura Morante e dal suo album privato, stampato
benissimo su carta fotografica, di grande ed elegante formato, come i classici
libri di cinema curati dal Centro Sperimentale.
Molte interviste, tra le quali
spicca per la sua assenza (inspiegabile) Nanni Moretti, il regista che ha
lanciato Laura, forse - come fa notare Iachetti con spirito citazionista - avrà
pensato che non partecipando si sarebbe notato di più. Ma ci sono Pupi Avati,
Carlo Verdone, Michele Pacido, Gianni Amelio e molti altri che hanno guidato
Laura Morante, così come la protagonista commenta la sua carriera con arguzia e
intelligenza, ricordando la famiglia e gli anni giovanili.
Un libro imperdibile
per i fan della Morante e per gli amanti del cinema italiano. Costa solo 22
euro (edizione di pregio) e li vale tutti.
Stefano Iachetti.Laura Morante, in punta di piedi.
Edizioni Sabinae - CSC Cineteca Nazionale
Pag. 170 - Euro 22. Grande formato - Illustrato - carta patinata
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