di Gianni Quilici
Flavio Caroli, è stata
una delle scoperte, a beneficio del
grande pubblico, di Fabio Fazio. Scoperta benefica, perché ci troviamo di
fronte ad un critico colto e acuto, appassionato e desideroso di comunicare con
il pubblico e con la capacità di saperlo
fare.
Leggo “Il volto
dell’amore”, e senza essere un critico d’arte, ne traggo benefici.
Perché?
Primo: Caroli ama
delineare percorsi nella pittura, che, attraverso un tema, in questo caso
l’amore, consentano di creare un filo che collega tra loro, con le loro
specificità e differenze, secoli, correnti, pittori, senza ignorare, peraltro,
la letteratura e il teatro.
Secondo: l’amore viene trattato da Caroli nelle infinite possibilità in cui esso si può esprimere: dalla sensualità gaudente pagana degli affreschi pompeiani a quella introspettiva di Leonardo da Vinci, che non solo rappresenta, ma interpreta la psicologia dell'amore; dall’amore sacro e familiare del Cinquecento all'amore naturale della pittura seicentesca e settecentesca; dall'erotismo lieve e carnale di Antonio Canova a quello magico e intenso di Francisco Goya; dal romanticismo risorgimentale di Francesco Hayez all'ossessivo tentativo di cogliere l'invisibile attraverso il visibile di Edgard Degas.
Alcuni dei
percorsi segnano le tappe di un viaggio che vedrà le sue colonne d'Ercole sulla
soglia del XX secolo, quando l'inconscio freudiano entrerà con prepotenza nella
cultura occidentale.
Terzo: in questo
percorso Flavio Caroli sceglie alcune opere, che a suo giudizio possono essere
paradigmatiche, analizzandole con l’occhio di chi sa cogliere la complessità nei suoi aspetti molteplici: storici, formali
e di senso.
Quarto: Tutto questo consente al lettore, e al critico, una partecipazione attiva: di aggiungere o di tagliare, di polemizzare o di ampliare, perché Caroli ha il merito da una parte di essere esplicito nelle sue scelte e nei suoi giudizi; dall’altro di lasciare, anche a se stesso, la curiosità di giocare creando nuovi itinerari dentro la storia dell’arte, come ha continuato a fare con altri libri. Non soltanto uno storico dell’arte rigoroso, ma anche giocoso, aperto e, per certi versi, smisurato.
Flavio Caroli. Il
volto dell’amore. Oscar Mondadori. 2011.
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