Nel 1970 avevo 14 anni e durante quel
novembre per caso ascoltai i miei primi due LongPlaying, “The Piper at the
Gates of Dawn” ed “Atom Hearth Mother” dei Pink Floyd. Neppure un mese dopo mi
capitò tra le mani una copia di “Sulla strada” di Jack Kerouac.
Quei due dischi li riascoltai spesso, talvolta mentre percorrevo il mio primo viaggio attraverso quelle pagine di Jack. Durante gli anni successivi ascoltai molti altri dischi e lessi molti altri libri, sempre seguendo un fiume in piena di emozioni e lentamente scoprendo mondi meravigliosi; qualche anno dopo avevo 19 anni e quel libro di Jack iniziò a dormire sotto la mia testa durante le mie prime lunghe fughe in autostop…
Forse, se non avessi ascoltati quei due dischi, se non avessi letto quel libro, se non avessi intrapreso mille viaggi attraverso tutte le direzioni che incontravo, adesso la mia immaginazione e la mia mente creativa non sarebbero state le stesse.
Dunque voglio ringraziare Jack. Certo, non solo lui, ma lui con quello e gli altri suoi libri ha dato il via al mio personale viaggio che sta ancora continuando crescendo esplorando… Un percorso che, lasciando poi Jack ed i suoi amici in lontananza, ha attraversato una manciata di anni, quei ’70 che mi hanno trovato troppo piccolo per il ’68 e forse un po’ grande per il ’77 e che mi hanno catapultato nel fantastico caos musicale e artistico degli ’80. Non avrei potuto desiderare o immaginare niente di più fantastico esaltante emozionante irripetibile sconvolgente! (Thanks a lot, life!)
Dunque voglio ringraziare Jack e molti altri, per avermi accompagnato,
e devo ringraziare anche me per aver saputo ben camminare attraverso tutti quei
mondi, senza troppi errori e con la capacità di accogliere esperienze con
discernimento e profonda attenzione, tuttora assieme a tutte quelle musiche e
tutti quei libri che si fanno sentire nella mia testa mentre vivo amo lavoro
cammino creo osservo ascolto e poi tutto il resto…
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