di Luciano Luciani
Già all'indomani del massimo rigoglio della storiografia positivista non furono pochi gli studiosi che percepirono tutta l'angustia di una ricerca storica solo ristretta a fatti localizzati e datati: battaglie, trattati, mutamenti di case regnanti, politici che salgono o scendono nel favore popolare, nascita di nuove istituzioni che vanno a sostituirne altre inadeguate oppure obsolete...
Un modo di intendere la storia pur utile, pur necessario ma che finiva per perdere di vista quell'insieme organico di relazioni e connessioni insieme sociali, economiche e psicologiche che "il tempo stenta a logorare e che porta con sé molto a lungo" (Braudel), da studiare non solo da un punto di vista statico, ma dinamico. Una concezione della storia che, come scrive Lucien Febvre, si deve praticare utilizzando "ciò che, appartenendo all'uomo, manifesta la presenza, l'attività, i gusti e i modi di essere dell'uomo" dove uomo sta per società umana, per gruppi organizzati.
È in tale direzione, sempre feconda di nuove scoperte, che si muove Roberto Pizzi, studioso da sempre sensibile alle manifestazioni artistiche e culturali, politiche e civili della Lucca laica: un campo d'indagine teso a valorizzare presenze se si vuole minoritarie ma tutt'altro che trascurabili nel secolare processo di definizione di un'identità collettiva e di una coscienza cittadina. In queste sue pagine lo studioso toscano, con la consueta acribia, prende in esame le più importanti espressioni socioeconomiche e tecniche che nel corso dei secoli hanno contrassegnato le manifestazioni più significative della vita della comunità lucchese e delle genti finitime della Piana, della Versilia e della Garfagnana: gli aspetti visibili e tangibili della loro storia e cultura, i materiali e gli strumenti concreti della vita quotidiana, senza trascurare gli effetti della loro ricaduta nella vita collettiva e nei luoghi in cui si è affermata e organizzata la socialità.
Diviso in tre parti – Prodotti del territorio: cibi e bevande; Industria e Artigianato; Tecnica e
Scienza - il libro di Pizzi è costruito per brevi saggi che, in veloci ed esaustive incursioni, studiano il punto d'impatto tra la dimensione locale e la materialità della vita quotidiana e delle attività produttive.
Nella prima parte, la sua attenzione per i celebrati "mangiari" lucchesi si insaporisce - è proprio il caso di dirlo - con la storia del vino, della birra, dell'olio, del castagno del riso del tabacco e del caffè e della loro, non sempre facile, affermazione sulle tavole e nei costumi degli abitanti della Città delle Mura e dintorni: il racconto, mai scontato e sempre agile e godibile, ricco di inedite vicende e inopinati protagonisti, di una "banalità della serenità" da praticare ancora, auspica l'Autore, il più spesso possibile sulla "base di elementi semplici e antichi, in fratellanza d'intenti" .
Oggetti della seconda sezione del libro sono: la carta e l'arte della stampa; la seta; la lana, gli altri prodotti tessili e le relative industrie lucchesi; l'invenzione del motore a scoppio di Barsanti e Matteucci e le sue conseguenze.
Più impegnativa la terza parte - Tecnica e Scienza - introdotta da un'ampia ed elaborata riflessione sui significati assunti dai due termini nel corso della storia umana e chiusa da un’ottimistica affermazione circa il valore emancipatorio di una ricerca scientifica ancora giovane eppure capace di sempre più straordinarie acquisizioni. Questo lo spirito con cui Pizzi si inoltra nel labirinto dei complessi rapporti tra "sapere" e "saper fare", contrapponendosi con tenace misura a quelle correnti regressive, manifeste e sotterranee, del recente pensiero occidentale sempre più ostili nei confronti della scienza e della tecnologia individuate come nemiche e distruttrici dell'umanità.
Per ricchezza d'informazioni, chiarezza espositiva e serena fiducia in una scienza intrisa di impegno civile e umana fraternità, anche i due capitoli finali Applicazioni scientifiche a Lucca e Storia del vaccino e della sua introduzione a Lucca, ben si connotano come modesti ma efficaci antidoti molecolari contro ogni irrazionalistica propensione ai medioevi prossimi venturi che sembrano incombere sugli abitatori di questi tormentati anni del nuovo secolo e del nuovo millennio.
Roberto Pizzi, Conoscere Lucca. Industria e prodotti del Territorio, Maria Pacini Fazzi editore, Lucca 2019, pp. 180, Euro 20,00
Roberto Pizzi svolge da anni un'intensa attività pubblicistica sui temi della storia locale.
Al centro dei suoi interessi una Lucca “di minoranza”, ma non per questo meno degna di attenzione e rispetto. Collabora con numerose pubblicazioni: “Documenti e Studi” semestrale dell'Isrec lucchese, “Actum Luce” e la “Rivista di Archeologia, Storia e Costume” dell'Istituto Storico Lucchese.
Tra i suoi libri ricordiamo: Squadre e Compassi della Lucchesia intorno all'Unità d'Italia, mpf 2011; La stampa lucchese dall'Illuminismo al Fascismo. Giornali, fatti, personaggi, mpf 2013; Conoscere Lucca. Storia e personaggi, mpf 2015
28 dicembre 2019
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