di Silvia Chessa
Al teatro
Petrolini, nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 dicembre, è andato in
scena Olè, spettacolo scritto diretto ed interpretato da Raffaele De
Bartolomeis, il quale, in occasione del suo trentesimo di carriera, ha deciso
di festeggiare portando in scena, rivista e aggiornata, questa sua commedia
florilegio delle sue più efficaci battute e più iconici e riusciti personaggi.
Come suggerisce il
titolo - Olè – dettato dalle intenzioni (pienamente realizzate) dell’autore, la
cifra stilistica è la leggerezza indicata da Italo Calvino: quel “planare sulle
cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”, che non è banalità e contrasta la
pesantezza con l’arma comica e critica dell’ironia e della distanza.
Olè si struttura
così come uno scoppiettante e travolgente spettacolo, animato dalle musiche e
dalla carismatica presenza scenica di Pierfrancesco Galeri e deliziato, coreograficamente,
dalla grazia e professionalità della danzatrice Elena Frisenda.
Fra brillanti
trovate comiche, trasformismi talentuosi e veloci cambi di costume, poggiandosi
su una elegante e funzionale scenografia di Riccardo Polimeni, De Bartolomeis
trascina il suo pubblico alla risata sui soggetti più contemporanei (lo chef,
il medium, la rockstar) per poi accompagnarlo nel ricordo dei classici, con un
sentito tributo ai suoi maestri, da Totò a De Filippo, fra i quali spicca
l’omaggio a Troisi e Pino Daniele, particolarmente toccante ed emozionante.
Quasi due ore di
spettacolo che allietano e volano, in allegria e spensieratezza, nelle quali
l’autore-attore fa emergere la sua notevole capacità di tenere la scena e viva
l’attenzione del pubblico, chiamato a prendere parte attiva allo spettacolo,
che diventa, da one-man-show, anche una commedia partecipata in maniera
frizzante e spontanea.
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