di Cosima Di Tommaso
Sembra a tratti, di sentirlo parlare in un sussurro…
Sembra quasi di sentire la sua voce sempre discreta e, con la stessa
discrezione, raccontare alcune pagine della storia degli ultimi trent’anni,
secondo la sua sensibilità ed il taglio giornalistico che lo ha caratterizzato
per tutta la vita.
Accompagnato da Giuseppe De Marzo, Gianni Mina’ percorre alcune tappe
importanti della storia nazionale ed internazionale che ci riguardano, con
obiettività ed il senso di restituire luce a fatti, che sono rimasti in
penombra, per ragioni non sempre chiare.
Dall’assassinio di Ilaria Alpi, Mohammed Alì, Fidel a Cuba e altre questioni
straordinariamente imperniate
sulla realtà storica in cui, quest’uomo così appassionato e contemporaneamente
cauto e rispettoso delle sensibilità altrui, dipana un ventaglio di vita
contemporanea, con arte
giornalistica, quella che lo ha contraddistinto per tutta la vita.
Non esistono più giornalisti come Gianni Minà, il cui operare è volto a
cogliere l’oggettività con garbo, capace di offrire agli altri un’
“informazione rispettosa della verità”.
Sono cresciuta con lui, Devo molto a quest’uomo per avermi trasmesso la passione
nell’incontro con un’Italia in fermento, gli ideali di correttezza ed
obiettività , negli anni della mia formazione.
Fu bandito dalla Rai proprio per queste sue peculiarità ma, proprio per questo,
l’ho amato anche di più.
Lo ritrovo qui, nelle pagine di questo libro, che è una sorta di taccuino fin
già dal formato.
Ecco,Unica nota dolente è proprio il formato del libro, scomodo da tenere in mano e girare agevolmente le pagine.
Gianni Minà, “ Così va il mondo“ (Conversazioni su
giornalismo, potere e libertà),  edizioni
gruppo Abele, 2017
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