15 maggio 2024

"Triste trigre" di Neige Sinno


di Giulietta Isola

" Viviamo in un mondo in cui vittima e carnefice, agnello e tigre, sono insieme: il male è ovunque, ignorarlo non è un’opzione, la sfida è rimanere sul bordo. E non cadere

        Ho letto da pochi giorni un libro molto potente , un libro che mi ha molto turbato. Chiarisco subito che il turbamento ha origine non dall’argomento trattato o almeno non solo da quello : una bambina stuprata per anni dal patrigno, fin da quando di anni lei ne aveva 7 o forse 9 e lui 25. Non è chiaro il ricordo dell’età precisa di inizio degli abusi, ma tutto il resto sì. La bambina stuprata è l’autrice per la quale provo ammirazione e rispetto per essere riuscita in un’impresa di cui sono capaci solo i grandi scrittori: far letteratura con il male. Triste tigre mi ha avvicinato al male, mi ha mostrato un demone che non dimenticherò. 

       Neige Sinno ha 47 anni, è francese , ma vive in Messico con il compagno e la figlia. Ha studiato letteratura americana, tradotto e insegnato all’università. Il libro è una testimonianza, una riflessione sulla società ,una denuncia delle difficoltà per le piccole vittime a ottenere condanne per i loro torturatori, un’analisi delle potenzialità che la letteratura ha di salvarle, il libro parla di pedofili e del patriarcato, di nazismo, stalinismo, schiavismo, di ogni “male radicale“. In ogni pagina si sente la fatica e lo strazio dell’autrice non solo per quello che ha subìto, ma per aver deciso di scriverne. Eccezionale la sua capacità nell’utilizzare il proprio irreparabile trauma come lente d’ingrandimento sulla condizione di ogni debole abusato

        «Quando si è vittime una volta si è vittime sempre. E soprattutto si è vittime per sempre». Neige Sinno resta “danneggiata“: non la salva la condanna scontata dal patrigno in carcere, non la salva neanche la letteratura e non le serve chiedersi continuamente perché. Chi ha conosciuto il male e ha avuto il coraggio di raccontarlo, è condannato a non dimenticare . Da parte mia posso solo ringraziare Sinno per il suo racconto così lucido e perfetto, ringraziarla per aver saputo dire l’indicibile senza pathos e senza commiserazione.

«L’altro posto, per me, è un paese limitrofo. Un mondo che si trova, come nella letteratura fantasy, proprio accanto al nostro, quasi sovrapposto al nostro, una specie di quarta dimensione. Ci si finisce dentro una prima volta e dopo non se ne esce più, appena si delinea un’ombra si ritorna lì, a dispetto della propria volontà. Mi capita di incontrare persone che sono state o che vanno nel paese delle tenebre. Le riconosco, nei loro occhi c’è qualcosa. Credo che anche loro vedano quel qualcosa in me. È un riconoscimento silenzioso, di cui non si può parlare. Non sapremmo cosa dire. E non ne varrebbe comunque la pena. Cosa ci diremmo se potessimo dirci qualcosa?».

Neige Sinno è la vincitrice del Premio Strega Europeo 2024.

TRISTE TIGRE di NEIGE SINNO NERI POZZA EDITORE


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