04 novembre 2009

"Aspettando Tullio" di Maura Fatarella


di Laura Di Simo

E’ un romanzo completo questo di Maura Fatarella, autrice alla sua prima pubblicazione, che racconta la storia di una famiglia, focalizzata e incentrata su di una vicenda sconvolgente, per tutti i suoi componenti: la morte in un incidente del figlio maschio. Tullio è un bel giovane, un po’ bullo e sfaccendato, un vitellone di paese; gira su una vespa e tutte le donne sono sue, ma una sera d’agosto lo trovano morto, catapultato in mezzo alla campagna, nei pressi di una curva pericolosa.

Tutto si consuma nelle prime venti pagine, ma Tullio non esce di scena, bensì continua a vivere e ad agire dentro l’anima delle persone che lo hanno amato. Il romanzo, dunque, ruota attorno alla sua assenza, su cui, nonostante il passare degli anni, si infittisce il dubbio angoscioso che il giovane sia stato ucciso e l’incidente sia solo una simulazione.

Intanto la vita continua e intreccia, sotto gli occhi del lettore, le vicende dei personaggi. La madre Isolina, figura tragica, non si riprenderà più dal dolore per la morte del figlio prediletto; la sorella Vanda, ragazza ribelle in perenne conflitto con la madre prima, donna forte e coraggiosa poi; i suoi tre figli, Colomba, Palma e Lulo; il nipote Alessandro. Ale è un ragazzo problematico, affetto dai mali tipici dell’adolescenza, come la bulimia, la crisi d’identità, la mancanza di valori familiari.Con lui Vanda torna al paese ad occuparsi della vecchia madre, per accompagnarla alla morte.

Qui, nella casa della sua infanzia, tra quelle mura domestiche, la protagonista si trova a far fronte ai problemi attuali (ognuno dei tre figli gliene pone uno) e a quelli del passato: ma alla fine riuscirà a trovare una spiegazione ai grandi interrogativi che l’hanno accompagnata per tutta la vita, accettando le scelte dei figli, ricomponendo gli affetti e i sentimenti, attraverso una comunicazione istintiva, fatta di sguardi, di carezze, di abbracci e di una continua disponibilità.

La prosa di Maura Fatarella, fluida e scorrevole, sa dosare sapientemente ora il dialogo a più voci movimentato e con sfumature da commedia, ora i lunghi squarci lirici di un passato che riemerge dalla coscienza inquieta di Vanda. Sullo sfondo il paesino tra la bassa Maremma e l’alto Lazio, con le sue viuzze strette, la chiesa, la piazzetta di origine medievale: un posto splendido, lontano dal traffico cittadino, ma anche dalle comodità della vita moderna. Ritornare lì, dunque, significa riacquistare un ritmo di vita ormai dimenticato, ripercorrere la mentalità paesana spesso condizionata da gelosie e ripicche. Vanda si lascia andare intimamente a rivivere gli anni del passato con un unico obiettivo: quello di far tornare i conti e ricostruire come in un puzzle, tessera per tessera, la propria esistenza.



Maura Fatarella, Aspettando Tullio, Giulio Perrone editore Roma, euro 18,50