04 maggio 2015

“Pasolini e la madre” foto di Mario Dondero




di Gianni Quilici

Immagino che Mario Dondero non ci abbia pensato molto a scattare quella che diventerà questa foto; non abbia, cioè, chiesto, suggerito, aspettato come, di solito, un fotografo fa con i ritratti. Come si può evincere dall’intervista di Massimo Raffaelli presente nel libro “Scatti per Pasolini” (1) dice infatti: “Andavo a casa di Pasolini come potevo andare a casa tua… Per esempio ti faccio una foto con tua madre, la faccio per simpatia, siamo insieme e te la faccio .. . “.


Credo, invece, che abbia visto la felicità dello scatto, nei movimenti che si creano spontanei. Felicità che va oltre il realismo; coglie, invece, qualcosa di intimo e di complesso,  già allora, siamo nel 1962, ma molto di più oggi. Aggiunge ancora Dondero: “Io non avevo pensato assolutamente di aver fatto una foto straordinaria, è Pasolini che è diventato straordinario”   


Osserviamo la foto.   Lo sguardo di Pasolini potrebbe sembrare, e forse lo è, sereno e dolce e sembra apparentemente affidarsi al fotografo amico; e con la camicia bianca con giacca e cravatta potrebbe apparire, ad un occhio superficiale, come uno dei tanti piccolo borghesi primi anni ’60. In realtà, guardando con attenzione, il suo è  uno sguardo fermo, di chi è padrone di se stesso,  quindi anche misterioso. Certo è diverso dai quei primi e primissimi piani dell’ultimo Pasolini fotografato da Dino Pedriali e da Giovanni Giovannetti, che esprimono l’energia e la forza e, in certi scatti, la  drammaticità del pensiero dell’artista e, in un certo senso, dell’attore, che si fa soggetto della fotografia stessa.


                                                                          Mario Dondero
Lo scatto di Mario Dondero diventa, tuttavia, rilevante per la presenza, alle spalle, un poco sfocata, della sua amatissima madre. Ecco che l’immagine, per questa presenza, va oltre il realismo diventa simbolica. Non banalmente perché sono insieme, ma per la qualità della foto stessa.   


Per la grande somiglianza fisica e psichica tra madre e figlio, che richiama quel sentimento viscerale, quell’amore simbiotico, che Moravia  ha definito in un’intervista “impressionante, un rapporto che tipifica in pieno la teoria di Freud” (2) e  di cui Pasolini stesso ha scritto più volte.


Per il tipo di inquadratura: Pasolini in primo piano, l’uomo pubblico, l’artista famoso, ma dietro le sue spalle, lei, Susanna, la madre, come presenza non solo vicina, non solo protettiva, ma, come scriverà il poeta in una famosa poesia, “insostituibile”, che l’immagine riesce, in qualche misura, a evocare.



1. Mario Dondero. Scatti per Pasolini. A cura di Elisa Dondero e Massimo Raffaelli. 5 Continents Editions.        2. Pasolini raccontato da Moravia. Gli speciali di Epoca.



Mario Dondero. Pasolini e la madre. 1962.

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