di Silvia Chessa
Un
naufrago alla ricerca del passato e di se stesso; un guardiano del faro non
vedente, metà ciclope metà filosofo; una regina inconquistabile, la quale, per
una volta nella sua vita, verrà rifiutata; un compagno di avventure e peripezie
che, come Virgilio, dispensa consigli e mette in guardia dai pericoli: questi i
personaggi di un viaggio in dodici capitoli (uno per ogni mese, a partire da
settembre) dello spettacolo (saggio di diploma del corso di regìa) «La Ballata
dei Babbaluci» di Marco Fasciana, in scena al Teatro Studio Eleonora Duse, fino
al 7 Febbraio 2019, a
Roma.
In
questa Odissea in salsa sicula, vivace e movimentata, il mare è ancora una
volta elemento di accoglienza e pericolo; un mare che disorienta l'uomo, il
protagonista, che passa da un lento vagare ad una vera e viva fuga in cerca del
suo destino e della sua identità; che affonda fino al livello dei pesci - e infatti
finisce per parlare con uno di loro in un surreale ma simpatico dialogo, dove,
davvero, il pesciolino rosso dice cose sensate e sagge più del ragazzo,
indicandogli che il suo posto è sulla terra, perché ogni creatura ha il suo
posto.
Nell'accostare
la regina, invece, l’uomo riceve un’ulteriore raccomandazione: quella di
trovare “il coraggio di mostrarsi inadatti”, insomma la libertà di lasciarsi
essere ed accettarsi per ciò che si è. Nello stesso confronto con la regina, il
protagonista confessa di stare fuggendo da se stesso e dalla sua natura, che invece
lo spingerebbe ad accontentarsi.
Il
finale, lungi dal dare risposte e soluzioni, suggerisce di osservare la stessa
natura dei “babbaluci” (le lumache, in dialetto siciliano) piccola stella
cometa per orientarsi in questa vita. Ce ne sono di due tipi, quelli più lenti
e quelli più avventurosi (per quanto possa essere avventurosa una lumaca) e,
forse, potremmo anche ricondurre questo spettacolo ad un elogio della lentezza,
mentre il viaggio ha per scopo l’affrancarsi da inutili sensi di colpa (le voci
emesse dal registratore, sul finale), smettendo di punirsi e accettandosi per
ciò che si è.
Da
sottolineare la creatività e la padronanza nell'uso di tecniche ed allestimenti
scenici originali e variegati (proiezioni video, effetti sonori, musica,
marionette; persino una vasca da bagno sul palco …) e l’alta e sicura
professionalità degli interpreti (Tommaso Capodanno, Luca Carbone, Maziar
Firouzi, Giuseppe Lo Piccolo, Ada Nisticò).
«La Ballata
dei Babbaluci» di Marco Fasciana, al Teatro Studio Eleonora Duse, Roma , fino
al 7 Febbraio 2019.
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