19 maggio 2020

“Orson Welles” foto di Nicolas Tikhomiroff

nota di Gianni Quilici

Ecco Orson Welles con l’immancabile sigaro in bocca,  lo sguardo felino, il volto in profilo, colto dall’alto da un taglio di luce, una luce polverosa e fumosa, che lo illumina nel buio come un'essenza quasi divina, esaltandone la fascinosa imponenza statuaria. Uno scatto classico e moderno, che evoca altro, che va  oltre il naturalismo. Una foto straordinaria, oltre che per lo scatto in sé, anche per un’altra argomentazione.

Orson Welles non è stato, infatti, soltanto un artista per i grandi film realizzati, ma pure come  attore e per certi personaggi interpretati. Non sempre è così. Ci sono rilevanti creatori con sembianze, almeno apparentemente, da impiegati.

Orson Welles, soprattutto invecchiando, per la mole del corpo, per i suoi occhi penetranti, per la barba bianca fluente, è stato all’altezza dei grandi personaggi shakespeariani, gli Otello e i Falstaff,  che incarnano filosoficamente la tragedia  della grandezza e della miseria umana.

Nicolas Tikhomiroff (1927- 2016), fotografo di guerra e di moda, incontra Orson Welles nel 1962, tramite Anthony Perkins, sul set di Il processo. Inizialmente  il regista geniale e burbero guarda con diffidenza la presenza di un fotografo sul set. Ma dopo poco tempo Welles verrà conquistato dal lavoro di Nicolas Tikhomiroff e dalla sua umanità e tra i due nascerà una grande amicizia, che li vedrà insieme anche durante la lavorazione di Falstaff.   

 Orson Welles fotografato da Nicolas Tikhomiroff. Spagna 1962

 

 

 

Nessun commento: