Le intuizioni
di un artista visionario
di Luciano Luciani
Libro denso di saperi musicali e non solo, questo di Paola Massoni, Giacomo Puccini Nato per il teatro, ETS, Pisa 2021. Eppure, come riconosce nella Prefazione anche l’esigente “barcacciano” Stinchelli, lavoro capace di soddisfare sia gli addetti ai lavori, sia gli appassionati del melodramma, sia i neofiti del genere…
Una difficile alchimia che rimanda probabilmente al lavoro di docente dell’Autrice e alla consapevolezza da parte sua della sempre più stringente necessità, oggi, nel territorio delle arti, di farsi comprendere da un pubblico il più vasto possibile e non necessariamente dai soli competenti in materia.
L’impegnativo volume della Massoni, frutto di anni di lavoro e di ricerche, si caratterizza soprattutto però per quello che potremmo definire un “effetto sorpresa”. Ovvero, il punto di vista nuovo, originale con cui l’Autrice riguarda al suo Puccini, non più solo musicista geniale, ma drammaturgo, scenografo, regista, letterato…
Un autore fino in fondo, inventore, artefice, demiurgo del proprio teatro. Perché questo si sentiva il Maestro lucchese: un uomo di teatro! Come personalmente afferma in una lettera a Luigi Ricci, assistente al Teatro dell’Opera di Roma: “Io sono un uomo di teatro. Se chiuso nel mio studio non riesco a immaginare, a vedere spalancata dinanzi a me la gran finestra della scena e i personaggi che cantano e gestiscono, ma chiari e tangibili che posso vederli e udirli rispondere, non scrivo, non so scrivere una nota. E me ne vado via, me ne vado a caccia, me ne vado in viaggio e non torno al pianoforte che quando i personaggi sono finalmente riapparsi vivi, in carne ed ossa.”
E, forte di tale ammissione, con la consapevolezza che le viene dagli studi musicali, dall’attività letteraria tra Ottocento e Novecento, dalla propria, personale attività concertistica, Paola Massoni indaga e ci racconta il backstage, il dietro le quinte, pucciniano, ripercorrendo meticolosamente carteggi, epistolari, incontri… La rete fittissima delle relazioni con librettisti, editori, tecnici, disegnatori, scenografi con i quali il musicista lucchese procede per approssimazioni successive fino a mettere finalmente a fuoco il dettaglio, il particolare, realizzato proprio secondo le sue intenzioni.
Ed è in virtù di tale ricerca intorno alla vexata quaestio del rapporto tra tradizione e novità del compositore che l’Autrice elabora una documentata e convincente riflessione sulla esperienza complessiva di Puccini e la sua, maggiore o minore, vicinanza alle diverse scuole e sensibilità precedenti o coeve.
Verista Puccini o decadente? Scapigliato, simbolista o espressionista? La Massoni si indirizza convintamente verso un “simbolismo impressionista” a cui non sono estranee le esperienze letterarie di Giovanni Pascoli e quelle pratiche conoscitive che all’epoca utilizzavano il vago, il nebuloso, l’emozionale, l’indistinto per raggiungere la conoscenza.
Puccini, secondo la lettura di Paola Massoni procede per rintocchi emotivi, per evocazioni, per suggestioni che, secondo la lettura che ne offre l’Autrice, rimandano alla concezione junghiana di un possibile inconscio collettivo comune a tutti noi. Un serbatoio di miti, di archetipi, di immagini promordiali, indicibili nel conflitto tra coscienza e inconscio, secondo un linguaggio razionale. Senza trascurare il leit motiv dell’intera produzione del musicista di Torre del Lago: la disperazione, frutto di un presentimento di morte con cui scontare i peccati d’amore, che trova risarcimento solo in un raffinato sinfonismo, nell’abbandono melodico, nel dolce e struggente pathos della musica.
Paola Massoni,
Giacomo Puccini Nato per il teatro, Un viaggio nella messinscena alla scoperta di un compositore visionario,
ETS, Pisa 2021,
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