17 marzo 2022

"Album Tolstoj" di Lev Tolstoj

 

di Davide Pugnana

            Periodicamente, come per un segreto gesto scaramantico, mi rituffo in quella prima sorgente artistica che, sui diciotto anni, mi spinse verso la grande letteratura: i romanzieri russi. Appena prima dei francesi, che molto tempo di letture mi avrebbero preso, furono i russi a conquistarmi per sempre. La sensazione di scoperta di un classico trascina sempre con sé l'impressione che, fino a quel momento, stranamente il nostro vissuto sia stato povero e manchevole: l'irruzione, a un tempo dolce e violenta, di un romanzo come "L'idiota" o come "Anna Karénina" è capace di rompere la nostra percezione dell'esistenza e della natura umana in un "prima" e in un "dopo", come se un vetro venisse infranto e un nuovo sguardo sulle cose cominciasse a prendere corpo. Questo furono, per me, Dostoevskij e Tolstoj. 

              Ogni volta che sento il bisogno di rinvigorire la mia energia di lettore e di tornare a credere nella bellezza del vivere riapro quei romanzi vasti, tentacolari, aurorali; e tutto, tutto il respiro tragico ed epico di affreschi assoluti e totalizzanti come "I fratelli Karamazov" e "Guerra e pace" mi spalancano le porte immense dell'agire umano, il complicato telaio dell'esistenza, le sue forze diurne e oscure, i misfatti, le redenzioni, le cadute abissali, la tessitura ronzante della vita quotidiana.

              Non dimenticherò mai la prima volta che lessi la scena dell'innamoramento di Levin e Kitty in "Anna Karenina". Un dialogo d'amore tutto giocato sul filo sottile e smagliante del non detto, come accade tra Alfio e Mena nei "Malavoglia" di Verga, altra duetto amoroso memorabile. Lévin arriva al giardino zoologico alle quattro di pomeriggio, in «una limpida giornata di gelo». Gli basta vedere la carrozza degli Šcerbackij (la famiglia di Kitty) per farsi venire il batticuore. Il sentiero innevato che conduce alla pista di pattinaggio è disseminato di simboli ieratici, lo scintillante laghetto ghiacciato è il correlativo oggettivo dei pensieri puri di Lévin e della verginità di Kitty. «Si accorse che lei era lì dalla gioia e dal terrore che gli aveva afferrato il cuore» scrive Tolstoj. Avvertiamo l’agitazione del nostro eroe, le pulsazioni, lo stomaco in subbuglio. Eccola finalmente: sebbene condivida la pista con un nutrito gruppo di pattinatori, è isolata dal resto da una luce vivida. Gli appare come una rosa tra le ortiche, dice Tolstoj. Una similitudine semplice come è semplice l’animo di Lévin. «Tutto risplendeva di lei. Lei era il sorriso che illumina tutto intorno a sé». Adoriamo Kitty perché gli occhi di Lévin ci insegnano ad adorarla. Non sappiamo niente di lei e ne siamo già innamorati. Presidiamo con imbarazzo all’incontro tra questi amici di vecchia data. Kitty non è più una bambina, sta per esordire in società. Lévin, inselvatichito dai mesi in campagna, dà prova di irredimibile imbranataggine. I due finalmente pattinano insieme ed è questo sport elegante a scioglierli. Quando lei gli chiede se si tratterà a lungo a Mosca, lui con qualche esitazione risponde: «Dipende da voi». Lei finge di non aver sentito e il lettore si chiede che ne sarà di Lévin. Siamo a vertici narrativi altissimi.

            La stessa vita di Tolstoj ha il respiro di un suo romanzo, e in una manciata d'anni sembrano condensarsi centinaia di pagine che svolgono anni, crescite, debolezze, maturità, crisi e rinascite. Nell' "Album Tolstoj" dei Meridiani Mondadori tutto è fissato come in un gigantesco dagherrotipo di quell'epoca: l'infanzia dello scrittore alla luce della sua genealogia, la mitica tenuta di Jasnaja, i primi precettori, il rapporto con i tre fratelli che si svolge nel tempo tra esaltazioni e drammi, la vita militare del giovane Tolstoj che vediamo in uniforme, la sua goffaggine nei salotti, le prime avvisaglie del suo talento letterario attraverso i racconti, da "Adolescenza" a "Sebastopoli".  

            Igor Sibaldi, che ha scritto il testo e i commenti alle immagini di cui è trapunta questa biografia, ricostruisce con grande perizia le varie epoche della vita di Tolstoj, mostrandoci dall'interno le imprese pratiche e spirituali dello scrittore prima che diventasse uno dei geni della narrativa russa di tutti i tempi. Da qui, ad esempio, le pagine dedicate alle scuole (ben 23) aperte dal giovane Tolstoj, in veste di maestro rurale, per alfabetizzare i figli dei muziki. Un gesto che già prelude ad alcune posizioni da "anarchico cristiano" del vecchio Tolstoj.

            Alcune delle pagine più belle di questo Album biografico sono quelle dedicate al ruolo della moglie Sonja, la grande, complice, compagna di vita di Lev Tolstoj. Ad un certo punto della loro vita, dopo varie burrasche e litigi, la loro unione divenne perfetta perché Sonja iniziò a vivere e a partecipare del sogno del marito, a gestire le proprietà, l'azienda, a crescere i figli, e, soprattutto per noi che siamo i posteri, a trascrivere pazientemente le pagine che Tolstoj andava scrivendo. È un piccolo miracolo coniugale. Le liti cessano e Sonja si trasfigura. È lei a ricopiare impeccabilmente i capitoli che Lev viene via via ultimando, glieli consegna in bella grafia, e non batte ciglio quando le tornano ricoperti di accidentatissime correzioni: li ricopia di nuovo, con magnifica, inesausta pazienza. Il tempo interiore del romanzo ingoia così anche Sonja, e tutta casa Tolstoj: tutti le cose di fuori, tutti i rapporti con il parentado moscovita, ogni relazione con la società e gli editori. Scrivere, per i due coniugi, diventa come una traversata senza scalo né tempeste, e tutto il resto sembra avvenire senza sosta, appena visibile all'orizzonte. Siamo ormai alle porte di "Guerra e pace" e tutto - il tempo, le scadenze, il quotidiano lavoro sulle pagine, le trascrizioni in pulito, la consultazione dei testi di storia e dei memoriali, le letture di nutrimento come Dickens, Cervantes, Hugo, Goethe e altri - ogni cosa si accorda sulla folla dei personaggi, già formati o in formazione, che fanno di Tolstoj, ancora oggi, una tale densità di vite, un'epoca, un mondo intero (quasi) senza paragoni. 

Lev Tolstoj. Album Tolstoj. Mondadori I Meridiani. a cura di Igor Sibaldi.

Nessun commento: