27 maggio 2022

"Oh William!" di Elizabeth Strout

 

di Marigabri

“Vorrei dire alcune cose sul mio primo marito, William".

        Così si apre il nuovo romanzo di Elizabeth Strout: in forma di diario, o di comunicazione confidenziale rivolta a un tu indefinito che potresti essere proprio tu, lettrice o lettore. E infatti lo sei. O lo diventi un po’ alla volta, man mano che la scrittrice Lucy Barton (Lucy, ancora lei) illumina diversi aspetti della sua vita attuale: a 63 anni, con un divorzio alle spalle (da William) e una perdita dolorosissima (David, il suo secondo marito) per la quale Lucy ancora sta dannatamente soffrendo.

        Perché “Il dolore è così- oh, fa sentire talmente soli; è questo che lo rende terribile, secondo me. È come scivolare giù per la facciata di un lunghissimo palazzo di vetro mentre nessuno ti vede.”

       Attraverso una apparente semplicità nello stile -perché Lucy appare come una buona amica che cerca di comprendere quali nodi misteriosi hanno avvinto la sua vita- un po’ alla volta e inesorabilmente anche noi gettiamo uno sguardo verso la profondità di certe interrogazioni esistenziali. Quale effetto ha il passato lontano sulle nostre scelte, quali eventi ci trasformano lasciando tuttavia inalterata la nostra essenza profonda? E poi: cosa sappiamo veramente di noi stessi e di coloro che amiamo? Che significato hanno i nostri legami e quanto, come ci rispecchiano? Che cosa resta, di vero, infine?

       Tutto, tutto … il dolore e le prove della vita, l’eredità famigliare e ogni evento dimenticato che sedimenta il terreno dell’essere nutrendolo alle radici, ogni distacco e ogni legame, gli inciampi, le cadute, ogni resa e ogni ripresa…tutto, tutto ci strappa dalla gola questo “oh”: esalazione dell’anima, respiro di compassione che esprime e accoglie tutta l’indecifrabile nostalgia della vita vissuta e perduta.

        Oh, Elizabeth, che bel libro ci hai regalato

Elizabeth  Strout. Oh William!. Einaudi

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