19 luglio 2014

“Documenti e studi” per il settantesimo anniversario della Liberazione di Lucca



di Luciano Luciani
I materiali presenti in questo numero 36 di “Documenti e studi”, semestrale dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in Provincia di Lucca, intendono riproporre ai Lettori non solo alcuni contenuti originali, ma il complessivo clima di commossa partecipazione e di consapevole riflessione che hanno già connotato le prime manifestazioni per il settantesimo anniversario della Liberazione di Lucca dal nazifascismo.
Altre iniziative seguiranno in città e in provincia e, con i saggi contenuti in queste pagine, “Documenti e studi” vuole esserci e contribuire ad ampliare gli orizzonti della ricerca storica locale, favorire gli approfondimenti, individuare nuovi collegamenti tra le vicende, riconoscere magari nuovi protagonisti rimasti sino a ora sconosciuti: insomma, illuminare zone rimaste ancora oscure della vita sociale, civile, politica, militare di Lucca e della sua provincia di quell’anno tragico e terribile che va dal settembre ’43 al settembre ’44. E questo, secondo un’organizzazione tematica per “luoghi significativi” in quanto scenari e testimoni di memorie magari minori, magari minime, ma comunque importanti per dipanare il filo della Storia e delle storie dell’ultima guerra mondiale in Toscana e in provincia di Lucca. Un conflitto che ha colpito soprattutto i civili, e che per noi italiani è stata anche una “maledetta guerra tra fratelli”. Ha conosciuto, però, pagine straordinarie di “resistenza comunitaria”, scritte da donne e uomini comuni, protagonisti e non certo comparse della storia, che, anche senza imbracciare un fucile, hanno saputo offrirci una mole di sofferenze e impegni attivi senza i quali l’impatto della guerra sulla società italiana sarebbe stato ancora più dirompente e l’iniziativa degli antifascisti, partigiani e Alleati di certo più complicata.

Molti sono i “luoghi della memoria” che raccontano questa esperienza plurale anche nel nostro territorio, da Farneta a Sant’Anna di Stazzema, dal Piglionico a Castelnuovo Garfagnana, da Sillico a Nozzano, dalla Pia Casa alla Stazione di Lucca. Nell’anno del settantesimo anniversario della Liberazione l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Provincia di Lucca li ricorderà e valorizzerà, in collaborazione con gli enti locali, mediante l’apposizione di una serie di targhe commemorative che, tramite un apposito QR code, rimanderanno anche a un’apposita sezione del nostro sito web nel quale confluiranno documenti, testimonianze, fotografie relative a ciascun luogo. Spezzoni di storia e memoria individuali che andranno a comporre una memoria comunitaria, che ci pare irrinunciabile per guardare al futuro.

In Castiglione sotto le bombe, con un’apprezzabile vivacità narrativa supportata da documenti e testimonianze, Feliciano Bechelli racconta ai Lettori cosa accadde a Castiglione di Garfagnana e ai suoi abitanti tra l’estate 1944 e l’aprile 1945: una piccola comunità di montagna costretta, suo malgrado, a fare i conti con la grande Storia e a conoscere paura e fame, bombardamenti e distruzioni, attentati e rappresaglie.

Paolo Folcarelli, autore di due libri importanti sulla Manifattura Tabacchi di Lucca (La Manifattura Tabacchi di Lucca, una fabbrica, una storia, 2005; Nel tempo che perde la memoria. La manifattura Tabacchi di Lucca, 2011), nel suo saggio La Manifattura Tabacchi, un preciso tratto identitario della città, intrecciando materiale documentario e testimonianze orali, ci restituisce non solo le vicende e i protagonisti interni a una delle più rilevanti strutture produttive della Lucchesia, ma anche il “sentimento del tempo”: le voci che correvano per la città; la paura dei bombardamenti; il cibo razionato; le file mentre dentro e fuori le Mura si combatte una guerra sorda e feroce.

Con Andare al cinema, Giuseppe Guidi ci racconta i locali cinematografici della città, intesi come luoghi di socialità e cultura popolare, praticati e vissuti anche in quell’anno maledetto di fame, paura, rappresaglie. Ognuno di essi collegato con la scoperta del mondo circostante, visto e rielaborato con gli occhi di un adolescente di allora: le storie apprese sul grande schermo per comprendere la Storia. Pagine lievi, sul filo della memoria, ricche di spunti documentari e intrise di una garbata ironia.

Armando Sestani che con Il Real Collegio di Lucca, illustra il ruolo svolto da questa importante struttura cittadina nella storia recente di Lucca. L’Autore prende in esame soprattutto la destinazione assistenziale di questo edificio: prima, per iniziativa di monsignor Torrini, arcivescovo di Lucca, spazio destinato al soccorso degli sfollati, un’attività organizzata e gestita dagli Oblati del Volto Santo, ma anche sede di un’intensa attività antifascista (estate 1944); poi, sino al gennaio 1956, sede del Centro profughi di Lucca riservato agli esuli giuliano-dalmati dell’immediato dopoguerra. Per dirla con le parole dell’Autore, un “luogo di rifugio e solidarietà, ma anche di sofferenza ed emarginazione per migliaia di persone”.

Anche Roberto Pizzi ed Elena Profeti rielaborano il tema dei “luoghi della memoria” dal loro specifico punto di vista, quello di studiosi attenti alle vicende e ai protagonisti, alle manifestazioni e ai miti e simboli del periodo risorgimentale. Nei Luoghi della memoria risorgimentale nella Valle del Serchio, Elena Profeti illustra, contestualizzandoli dal punto di vista storico/estetico, i monumenti e le epigrafi realizzati per ricordare i protagonisti delle battaglie del nostro riscatto nazionale della Valle del Serchio, mentre Roberto Pizzi con Il monumento a Benedetto Cairoli sulle Mura urbane di Lucca partecipa al Lettore le tematiche relative alla statuaria risorgimentale a Lucca e alla complicate vicende che hanno prima allontanato e poi riportato sul Baluardo della Libertà il bronzo raffigurante l’uomo di Stato lombardo, opera di Urbano Lucchesi, importante artista dell’Ottocento toscano.
Il numero si chiude, come sempre, con la sezione delle recensioni librarie.

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