di Mimmo Mastrangelo
Era sottilmente ironico anche con se stesso Morando
Morandini. C’era un tempo che si presentava in critico cinematografico
“nato a Milano nel 1924 da famiglia lombardo veneta”, ma quando poi ha
fatto irruzione sulla scena politica la Lega di Bossi a quel marchio, ”
da famiglia lombardo veneta”, non volle far più riferimento. Non voleva
sentirsi un intruppato anche per solo dicitura delle camice verdi
della Padania.
Il maestro, il decano della critica è morto lo scorso
ottobre nella sua Milano, che non aveva voluto mai lasciare per
trasferirsi a Roma che è sempre stata la città ideale per chi si occupa
di cinematografia. Recensore (iniziò alla Notte di Milano, nel 1965
e per trent’anni lavorò al Giorno), saggista, fondatore di
cineclub, interprete di se stesso in film (”Remake” di Ansano
Giannarelli) e direttore di festival e rassegne (ha guidato “Anteprima
Bellaria” dal 1984 al 1997), ma negli ultimi tempi il suo nome era
legato al dizionario dei film “ilMorandini” che curava con passione e
professionalità insieme alle figlie e, fin quando è vissuta, alla
moglie Laura.
Sempre con ironia diceva che faceva un mestiere da parassita
in quanto un critico opera sul lavoro degli altri, ma con serietà
andava sostenendo che la virtù prima di un critico deve essere
l’umiltà e, poi, sempre con autorevolezza andava marcando che per
scrivere sui film non basta interessarsi solo di cinema, si deve
necessariamente aprire l’interesse ai libri, all’arte, al teatro.
Formatosi sulle visioni francesi degli anni trenta-quaranta,
amava gli “sguardi altri” di Eizestein, Keaton, Sokurov, e non per caso
le sue recensioni si concentravano innanzitutto sul lavoro del
regista. Del suo dizionario – scelto e consultato da molti
cinematografari anche per non allinearsi all’altra “corrente”
filmica, quella del dizionario Mereghetti - è appena uscita la
diciottesima edizione. Con la copertina di un fotogramma dell’ultimo
film di Sorrentino, “Youth-La giovinezza”, ilMorandini” 2016.
(Zanichelli Editore, pag. 2062), seppur non presenti particolari
novità rispetto a quello dello scorso anno, quando furono potenziate
fortemente le schede delle serie tv e dei cortometraggi, fa piacere
ritrovare di Laura e Morando Morandini un netto giudizio sul cinema di
casa nostra che “nonostante le solite eccezioni continua a comportarsi
bene e questo ci fa ottimisticamente pensare che sia il segnale di una
rinascita culturale generale”…
Per quanto riguarda le cifre “ilMorandini” 2016 presenta una
rivisitazione degli spaghetti wester e viene incrementato di
trecentosessanta schede di nuovi film.
Laura, Luisa e Morando Morandini. ilMorandini 2016. Zanichelli 2015
07 dicembre 2015
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