Al gabinetto
decido dopo tanto titubare. Davanti ho la cartina della Provincia di Lucca,
vedo Gualdo e decido di andarci. E’ abbastanza vicino per il poco tempo che ho
a disposizione. Ci sono stato una volta.
Molto tempo fa. Mi ricordo chiesa e paesaggio, ma forse mi confondo, non ne
sono certo.
Strada verso
Camaiore, svolta a sinistra verso Pieve Elici-Massarosa e dopo qualche
centinaio di metri, una strada stretta e tortuosa porta rapidamente al paese.
Si parcheggia all’ingresso. Seduta su una panchina di pietra una bambina sembra
parlare con se stessa. La tentazione di fotografarla è pungente. Fotograferei
innocenza e bellezza, genuinità e inconsapevolezza. “Ciao” le dico. “Ciao”
risponde. “Come ti chiami?” “Rebecca” “Rebecca?” “Rebecca” ripete lei. Mi dice
qualcosa, ma non capisco. “Sei una bambina chiacchierona” le dico. “Sì io so
molte cose” “Per esempio sai quanti anni
hai?”. Mi fa segno con le dita… quattro.
Prendo un vicolo
dei due presenti. Pavimentazione curiosamente in sampietrini, case ristrutturate,
alcune stuccate con pietra in vista, con una presenza massiccia del nuovo, una
galleria con travi di legni, due forni a legno segnalati come se fossero archeologia, un ristorante chiuso. La chiesa:
una facciata banale con ai lati qualche lapide di marmo fine ‘800; il campanile
di pietra e mattoni con la campana e una terrazzina sulla sommità. Dal muretto
della chiesa un bel panorama con i dossi delle colline che si accavallano e in
uno sfondo azzurro il mare che sbuca.
Un cartello
segnaletico disegna un percorso circolare, che attraverso un sentiero tocca il
paese vicino di Montigiano per ritornare a Gualdo. Infatti dopo un centinaio di
metri inizia una strada sterrata. Una di quelle strade che ti viene voglia di percorrere, anche per la luminosità
del mattino. Una strada dapprima con l’erbetta centrale come spartiacque, che
diventa poi un miscuglio tra terra, ghiaia, sassi e fogliame, che sale con
curve che aprono non si sa che scenari. Si
vede camminando la chiesa più in alto e l’insieme del paese che scende nella
sua compattezza racchiusa dalla natura e si percepisce appena il fruscio di
foglie che lievi scivolano a terra.
Al ritorno mi
siedo su una panchina e scrivo
Là dove siede la panchina
che comodamente
posa
senza problema
alcuno
rivedo in rapidi
lampi
ciò che sono stato
come fosse film
che si srotola a
ritroso
ciò che appena
visto
velocemente si
perde:
la villettina
grigia troppo squadrata nel contesto
il cane biancastro
che la catena mal sopporta
l’olivo appena
nato sull’olivo appena morto
la foglia d’un
giallo fulgido luminoso
caduta
Gualdo comune di Massarosa. Martedì 8 dicembre 2015.
caduta
Gualdo comune di Massarosa. Martedì 8 dicembre 2015.
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