di Laura Menesini
Un giallo
estremamente avvincente, quasi tutto al femminile, un omicidio, alcool a profusione e tanti sospetti...
Siamo davanti a un
giallo che ti tiene col fiato sospeso pur trattandosi di un romanzo
essenzialmente psicologico, con tre donne afflitte da problematiche diverse e
uomini violenti.
La ragazza del treno è una persona distrutta da un matrimonio in
frantumi che vive sprofondando sempre più nell'alcoolismo e si inventa la vita
degli altri, di quelle persone che osserva dal finestrino del treno, a cui
attribuisce anche un nome e una
famiglia, sentimenti e rapporti sereni e felici.
La donna osservata
che ha avuto una vita difficilissima e che pagherà a carissimo prezzo i suoi
errori.
La seconda moglie,
apparentemente felice e serena con la sua bambina.
Tutte sono
travagliate dalla gelosia e dall'insicurezza e l'unico rifugio, in questa
periferia londinese vicina alla linea ferroviaria, è l'alcool, quella bottiglia
che al momento ti fa precipitare in una sorta di limbo da cui però riemergi
dopo poche ore con la bocca amara, lo stomaco in subbuglio e la testa
frastornata. Non riesci a ricordare, non riesci a vedere con gli occhi
annebbiati della mente quello che hai visto nella realtà e allora combini un
sacco di guai e metti in pericolo la tua stessa incolumità.
L'autrice descrive
perfettamente la psiche femminile, il desiderio di verità e chiarezza, la
voglia di smetterla con le bugie e i nascondini, ma al tempo stesso la mancanza
di fiducia in se stessa, la nessuna autostima che gli uomini e la vita si sono
operati per inculcarti nell'intimo e di conseguenza la paura, lo star sempre a
scusarsi per le parole di troppo dette o i gesti compiuti.
Gli uomini invece
sono padroni della situazione e della vita, sanno sempre cosa dire e fare,
lavorano, hanno la loro indipendenza economica e sociale e … sono più forti,
hanno muscoli e braccia assai più forti di quelli delle donne.
Paula Hawkins. La ragazza del treno. Piemme editore
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