13 gennaio 2016

"Una bambina senza stella" di Silvia Vegetti Finzi



di Patrizia Fistesmaire

"Una bambina senza stella" di Silvia Vegetti Finzi:  molto leggero e al contempo toccante.
Sfiora l'interno del Sé bambino e si fissa alle pareti della memoria.

È la biografia di una grande psicoanalista che ha deciso di narrare in terza persona la bambina che è stata, cosìcchè il lettore possa avvicinarsi umilmente senza rimanere attratto da un narcisismo che seduce. La bambina psicologa dei bambini avrebbe potuto attivare curiosità violente, invece no.
È in terza persona che la bambina senza stella si muove nella storia e accanto l'autrice regala una piccola descrizione del senso attraverso la teoria psicoanalitica.
È la bambina che attraversa la storia, a cavallo di un periodo storico che poteva ucciderla e non lo ha fatto.

Come tutti i bambini è piena di risorse per affrontare la vita, difese dell'Io solide e flessibili al contempo. Stare con la bambina a cavallo del tempo e della storia significa accettare di guardarsi dentro e dunque accogliere i richiami dell'infanzia; vedere, sentire la bambina che gioca sulla spiaggia di Pozzallo oppure tra le macerie di Nablus.
La bambina senza stella parla per tutti i bambini del mondo.

Silvia Vegetti Finzi. Una bambina senza stella. Rizzoli.

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