di Patrizia Fistesmaire
"Una
bambina senza stella" di Silvia Vegetti Finzi: molto leggero e al contempo toccante.
Sfiora
l'interno del Sé bambino e si fissa alle pareti della memoria.
È la
biografia di una grande psicoanalista che ha deciso di narrare in terza persona
la bambina che è stata, cosìcchè il lettore possa avvicinarsi umilmente senza
rimanere attratto da un narcisismo che seduce. La bambina psicologa dei bambini
avrebbe potuto attivare curiosità violente, invece no.
È in
terza persona che la bambina senza stella
si muove nella storia e accanto l'autrice regala una piccola descrizione del
senso attraverso la teoria psicoanalitica.
È la
bambina che attraversa la storia, a cavallo di un periodo storico che poteva
ucciderla e non lo ha fatto.
Come
tutti i bambini è piena di risorse per affrontare la vita, difese dell'Io
solide e flessibili al contempo. Stare con la bambina a cavallo del tempo e
della storia significa accettare di guardarsi dentro e dunque accogliere i
richiami dell'infanzia; vedere, sentire la bambina che gioca sulla spiaggia di
Pozzallo oppure tra le macerie di Nablus.
La
bambina senza stella parla per tutti i bambini del mondo.
Silvia Vegetti Finzi. Una bambina senza stella. Rizzoli.
Nessun commento:
Posta un commento